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COSENZA – Un forte botto ha concluso la fase di despolettamento dell’ordigno bellico ritrovato a Cosenza. Il forte boato, provocato dal disinnesco della spoletta, è stato avvertito anche dai cittadini nonostante sia stato effettuato a distanza. Subito dopo è partita l’operazione di sollevamento dell’ordigno.
L’escavatrice ha prima creato un grosso fosso che le ha consentito di alzare più facilmente la bomba. Una volta estratta dal terreno è stata agganciata all’escavatrice e adagiata sul mezzo militare.
Subito dopo l’ordigno è stato posto in una buca profonda per farlo brillare (GUARDA IL VIDEO)
L’ordigno, risalente alla seconda guerra mondiale e pesante circa 220 chili, è stato ritrovato su un cantiere edile da alcuni operai impiegati dal Comune di Cosenza. Le abitazioni nel raggio di 250 metri sono state evacuate alle 8 precise. Gli abitanti della centralissima via Popilia, già dopo pochi minuti dalla sirena, si sono precipitati per strada. Hanno portato con sè borse termiche, panini e persino il caffè. Non hanno fatto in tempo neppure a fare colazione che si sono dovuti precipitare per strada. Il punto di ritrovo è stato la scuola media statale “Fausto Gullo”. C’è chi sul volto aveva stampata la preoccupazione e chi invece si sentiva tranquillo. Poi ci sono quelli che sdrammatizzano: “Siamo tutti a scuola stamattina. Abbiamo gli esami”.
Area, quella centuriata, che i guastatori della caserma “Manes” di Castrovillari sono riusciti a ridurre grazie a delle particolari tecniche di sicurezza. Nella giornata di ieri, infatti, sono stati alzati dei muri di terriccio per limitare i danni in caso di esplosione. S’è reso, inoltre, necessario programmare l’operazione di brillamento al Vallone di Rovito «perché – spiega il maggiore Luciano Tarantino – farla brillare in situ avrebbe comportato aumentare il raggio di sgombero».
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