1 minuto per la lettura
CATANZARO – La Guardia di finanza ha sequestrato beni per cinque milioni di euro nell’ambito di un’indagine su una presunta truffa riguardante l’indebita percezione di contributi dall’Unione europea e dallo Stato. Il provvedimento di sequestro, emesso dalla Procura della Repubblica di Lamezia Terme, riguarda 19 persone e sei società. I contributi non sarebbero stati finalizzati all’occupazione di lavoratori appartenenti a categorie svantaggiate e di disabili ma destinati ad altri scopi.
L’ELENCO COMPLETO DELLE PERSONE INDAGATE E I BENI SEQUESTRATI
Tra gli indagati figura anche un funzionario della Regione Calabria, Renato Scrivano, 64 anni di Cosenza il quale secondo le accuse, operava quale “referente” interno all’amministrazione pubblica, agevolando in ogni modo – lecito e meno lecito – il “buon fine” delle pratiche ritenute truffaldine provenienti da due studi commerciali (uno di Serrastretta e l’altro di Cosenza), curando anche di escludere le istanze proposte da soggetti “estranei” all’organizzazione.
Il sequestro dei beni è stato eseguito dal Gruppo della Guardia di finanza di Lamezia Terme. Alle persone coinvolte nell’indagine vengono contestati, a vario titolo, i reati di associazione per delinquere, falso e truffa aggravata ai danni dell’Unione europea e dello Stato. Lo scopo dell’associazione, secondo quanto riferisce la Guardia di finanza, era quello di fare ottenere indebiti contributi pubblici a diverse imprese principalmente attraverso la produzione e l’utilizzo di falsa documentazione.
Dall’indagine sono emersi anche collegamenti con l’estero. È stato accertato, infatti, che il legale rappresentante di una fittizia società assicuratrice maltese ha prodotto e fornito più volte all’organizzazione false polizze fideiussorie a garanzia dell’erogazione dei contributi pubblici.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA