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CATANZARO – Il capo gabinetto della Questura di Catanzaro Nicola Cosimo Miriello è indagato dalla Direzione distrettuale antimafia che ipotizza nei suoi confronti il reato di estorsione aggravata dalle modalità mafiose. Nei giorni scorsi al funzionario è stato notificato un avviso a comparire emesso dal pm Elio Romano.

Miriello, che secondo quanto si è appreso, sarà sentito la prossima settimana, è indagato per un episodio risalente al 2010 verificatosi a Lamezia Terme. Il funzionario, secondo l’ipotesi al vaglio degli inquirenti, avrebbe chiesto uno sconto al titolare di un negozio di oggetti d’arredo tramite un imprenditore lametino, Claudio Scardamaglia. Quest’ultimo è stato arrestato il 14 maggio scorso nell’ambito dell’inchiesta “Andromeda” (LEGGI) condotta dalla squadra mobile catanzarese contro presunti affiliati alla cosca Iannazzo.

L’imprenditore, accusato di estorsione e illecita concorrenza aggravate dalle modalità mafiose, secondo l’accusa, sarebbe stato “vicino” ad elementi di spicco del clan. L’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari eseguita nei confronti di Scardamaglia è stata poi annullata, il primo giugno scorso, dal tribunale della libertà di Catanzaro che ne ha disposto la liberazione.

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