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MELITO PORTO SALVO – L’estate che verrà sarà piuttosto surreale per alcuni comuni della fascia jonica reggina. Tra sequestri, inchieste giudiziarie, violazioni in materia urbanistica e crisi del settore la stagione più calda dell’anno rischia di essere tra le peggiore mai vissute da queste parti.
Drammatica è la situazione del comune di Melito Porto Salvo. Infatti sono pochissimi gli stabilimenti balneari che in questa stagione estiva, ormai alle porte, apriranno i battenti. I tempi d’oro sono attualemente soltanto un lontano ricordo. Un argomento tanto discusso nell’ultima campagna elettorale e sul quale la neo amministrazione comunale si trova oggi con le mani legate. Una situazione consequenziale alle tante criticità più volte segnalate nel dicembre 2014 e nel febbraio 2015, dall’ufficio tecnico comunale alla commissione straordinaria e che da quanto comunicato dal sindaco Giuseppe Salvatore Meduri, durante la conferenza stampa, che si è tenuta ieri mattina, presso la sala consiliare di “Palazzo Manganaro”, evidenziavano una serie di circostanze che hanno nel tempo portato all’impossibilità di rilasciare autorizzazioni. I responsabili dell’ufficio tecnico del comune, all’indomani della proclamazione del sindaco Giuseppe Salvatore Meduri, si ritrovano accusati per abuso d’ufficio e violazione in materia urbanistica.
Una problematica aggravata nei giorni scorsi dal sequestro dell’ 80% delle pratiche istruttorie inerenti le concessioni in oggetto. Un sequestro che ha comportato l’impossibilità capire cosa sia realmente successo e che rende impossibile istruire ogni singola pratica. «Siamo disarmati, non abbiamo nessuna responsabilità amministrativa e non possiamo fare nulla – ha esordito il neo eletto – si tratta di una realtà che ci è inaspettatamente piombata addosso». «La maggior parte dei lidi – ha spiegato – non avranno possibilità di aprire perché non hanno i requisiti essenziali e noi siamo determinati a portare avanti solo le pratiche che presentano i crismi della legittimità». «Un sindaco che si prefigge di ragionare come un buon padre di famiglia – ha aggiunto – questo state di cose non le può accettare: questo stato dei fatti non ci consente di far riaprire gli stabilimenti, che per quanto mi riguarda resteranno chiusi finchè presenteranno le tante irregolarità ad oggi presenti». «A settembre – ha continuato – partirà un piano spiaggia e per il prossimo anno saremo in grado di mettere a bando le nuove aree per le assegnazioni che andranno fatte».
«Abbiamo le mani legate – ha – questa amministrazione da me capeggiata si è ritrovata a dover prendere atto ed a fotografare quello che è lo stato dell’arte. I responsabili dell’ufficio tecnico, hanno ricevuto un avviso di garanzia e terrorizzati, sono pronti a rinunciare a firmare a tutte le disposizioni di loro competenza».«Negli uffici comunali – ha concluso – si è instaurato un clima di pseudo terrore. Una situazione esplosiva che non immaginavamo nemmeno lontanamente durante la campagna elettorale, per questo, il mio apprezzamento va a quei pochi lidi che sono riusciti ad aprire agendo nel massimo della legalità».
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