LAMEZIA TERME (CATANZARO) – Undici persone sono state condannate a pene variabili dai 2 ai 5 anni di reclusione a conclusione del processo scaturito dall’inchiesta Tenaglia, condotta dagli investigatori del Commissariato della polizia di Lamezia Terme e diretta dalla Procura Lametina. Accolte quindi quasi in toto le richieste del pm Santo Melidona. Dal gup, Barbara Borell la pena più alta (5 anni e 15.000 euro di multa) è stata inflitta ad Antonio Salatino (stessa richiesta del pm). Quattro anni e 4 mesi (e 12.000 euro di multa) per Antonio De Fazio (così come chiesto dal pm); 4 anni ciascuno (stessa richiesta del pm) per Cosimo Genchi di Gioia del Colle (Bari) e Eljon Hoxhaj per i quali è stata inflitta anche una multa di 4.000 euro per ognuno; 3 anni e mezzo (e 9.000 euro di multa) per Pasquale Salatino (figlio di Antonio) a fronte di una richiesta di 3 anni. Condannati a 3 anni ciascuno (e 6000 euro di multa per ognuno) Aurelio Scalise e Maurizio De Fazio, (richiesta di 3 anni). Due anni e mezzo ciascuno (e 4.000 euro di multa) per Vincenzo Ammendola e Lorenzo Cosentino e un anno e 6 mesi (e 3.000 euro di multa) per Angela Patruno e Carmela Profeta (entrambe di Gioia del Colle) a fronte di una richiesta del pm ad un anno e 9 mesi per entrambe. Per loro pena sospesa e non menzione.
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Gli imputati furono arrestati nell’ottobre dello scorso anno con l’accusa di gestire un giro di droga che dall’Albania giungeva in Calabria via Puglia e gli venivano contestati i reati di detenzione, vendita e trasporto di ingente quantitativo di marijuana. La droga proveniente dall’Albania veniva poi trasportata in Puglia ed acquistata dal gruppo lametino per essere immessa sul mercato locale.
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Nel corso delle indagini, la polizia aveva sequestrato 32,5 chili di sostanza e due ampie piantagioni di canapa indiana per un totale di 300 piante. Nell’occasione furono trovati anche 7 chili di droga già essiccata e pronta per lo smercio.
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