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CATANZARO – L’emergenza immigrati ha, negli ultimi giorni, scatenato la polemica politica con le dichiarazioni del governatore della Lombardia, Roberto Maroni, che ha annunciato che la Lombardia non accoglierà più immigrati e che hanno suscita un continuo susseguirsi di commenti alcuni a favore come il sindaco di Corigliano, Giuseppe Geraci, (LEGGI LA NOTIZIA) e diversi contro come il vicesindaco di Acquaformosa, Giovanni Manoccio, (LEGGI LA NOTIZIA) che ha addirittura annunciato la volontà di denunciare alla Procura lo stesso Maroni (GUARDA IL VIDEO).
Adesso è il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, a scendere in campo e a puntare il dito contro il suo omologo della Lombardia: «La posizione di Maroni è assolutamente ingiustificata, incomprensibile. E’ una posizione irresponsabile, demagogica e populista e viene da un rappresentante istituzionale che dovrebbe avere maggiore equilibrio e maturità nell’affrontare problemi così delicati». Oliverio è intervenuto ieri sulla questione immigrazione davanti al comitato parlamentare di controllo sull’attuazione degli accordi di Schengen e nell’ambito di questi riunione ha rimarcato come «Maroni tra l’altro ha svolto la funzione di ministro dell’Interno e quindi sa meglio di altri che il fenomeno della immigrazione coinvolge centinaia di migliaia di uomini, donne e bambini che meritano rispetto e non possono essere oggetto di strumentalizzazione e di speculazione – continua Oliverio – Credo che queste posizioni servano solo a indebolire l’iniziativa del nostro Paese verso l’Europa, che invece deve cambiare politica perché il fenomeno dell’immigrazione interessa l’intero continente e non solo le regioni e il paese di approdo. Noi abbiamo il problema dell’adeguamento delle strutture per l’accoglienza e di organizzare l’accoglienza spalmando le presenze in tutte le regioni – conclude Oliverio – Serve una strategia di intervento per controllare i flussi nei paesi di origine. Continueremo a porre questi problemi perché il fenomeno sta assumendo dimensioni ancora più drammatiche ed è necessario correre ai ripari».
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