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BELVEDERE SPINELLO – «Non si è accorto nemmeno lui di cosa è successo». Lo ha detto ieri al Quotidiano l’avvocato Rosario Macrì, che è anche il sindaco di Belvedere Spinello oltre ad essere il difensore di Antonio Diano, il pensionato 63enne fermato per l’omicidio della moglie a cui ha spezzato l’osso del collo, forse colto da un raptus dopo l’ennesimo litigio (LEGGI LA NOTIZIA). Fatto sta che l’uomo, secondo la ricostruzione dei carabinieri, deve aver realizzato che era successo l’irreparabile perché prima di confessare ha simulato la morte accidentale. Ictus, s’era pensato in un primo momento, anche se il medico di famiglia Domenica De Matteis storceva il naso, perché la vittima, la quarantaquattrenne Virginia Macchione, non aveva patologie particolari, a parte i disagi connessi all’eccessivo peso. 

Tutto ha inizio il 9 giugno scorso, quando il titolare di un’agenzia di onoranze funebri avverte il comandante della Stazione dei carabinieri di Belvedere, il maresciallo Antonio Tropeano, che la donna è morta per cause naturali. La guardia medica locale constata il decesso senza però motivarne la causa. Sicché i carabinieri chiedono l’intervento di un medico legale che, dopo aver ispezionato il cadavere della donna, non riscontra lesioni ma per un più accurato esame chiede che la salma venga trasferita presso l’obitorio dell’ospedale di Crotone. La svolta nella tarda mattinata dell’altro ieri: al medico legale Massimo Cardamone basta un esame esterno per riscontrare la frattura del rachide cervicale e del polso della mano destra, segni evidenti di una colluttazione. Una novità sconcertante, che induce i militari a sentire nuovamente il titolare dell’agenzia di pompe funebri per verificare meglio la posizione in cui ha trovato la donna. 

Si rende poi necessario interrogare Diano che, dopo alcune risposte vaghe e contraddittorie, alla fine crolla. Incalzato dai carabinieri, in un primo momento l’uomo dichiara che la morte della moglie è dovuta a un incidente causato da una manovra accidentale che ha eseguito sul capo della coniuge per «girarle la testa dritta». Successivamente, alla presenza del proprio avvocato, e dopo essere scoppiato in lacrime, l’uomo confessa. Il raccontone sofferto comincia dai litigi con la moglie e prosegue fino ai tragici momenti in cui si sarebbe consumato il delitto. 

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