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LAMEZIA TERME – Una raffica di assoluzioni (venticinque) e venti condanne (fra cui tre ergastoli relativamente ad alcuni omicidi). Le assoluzioni hanno interessato la cosiddetta zona grigia del clan Giampà. Il gup, Giuseppe Perri, ha emesso il verdetto di primo grado per uno dei tronconi del processo “Perseo” per gli imputati che hanno scelto il rito abbreviato. Le condanne sono arrivate per associazione mafiosa, omicidi ed estorsioni, ma per il concorso esterno in associazione mafiosa (finalizzato in particolare alle truffe assicurative) sono stati tutti assolti. Da questo punto di vista infatti non hanno retto le accuse del pm Elio Romano contro più della metà degli imputati coinvolti, all’alba del 26 luglio 2013, nell’operazione Perseo contro la cosca Giampà e la zona grigia quando in carcere finirono 67 persone (per 21 imputati è in corso il processo con il rito ordinario al Tribunale di Lamezia). 

Avvocati, carrozzieri, imprenditori, agente penitenziario, agente e perito assicurativi, tutti assolti dalla pesante accusa di concorso esterno in associazione mafiosa nonostante le richieste di condanne del pm che a ottobre scorso chiese le condanne per tutti gli imputati per oltre tre secoli di carcere complessivi. In questo processo per i capi del clan, relativamente ad alcuni omicidi, il pm aveva chiesto l’ergastolo mentre per le accuse, a vario titolo, di associazione mafiosa, droga, estorsioni e armi e per alcuni avvocati, assicuratori, periti, carrozzieri e un agente della polizia penitenziaria, accusati di concorso esterno in associazione mafiosa (in alcuni casi finalizzata alle truffe alle assicurazioni), erano state chieste pene dai 10 ai 4 anni. 

E il gup ha disposto il risarcimento danni alle parti civili: 50.000 euro al Comune di Lamezia Terme, 10.000 euro all’associazione antiracket lametina e 1000 euro per il testimone di giustizia Rocco Mangiardi. 

ASSOLTI: l’agente di polizia penitenziaria Giovanni Cosentino, gli avvocati Tiziana D’Agosto e Giuseppe Lucchino, il commerciante Antonio Fragale, Emiliano Fozza, rappresentante di commercio, Domenico Sirianni, Alberto Giampà, Pasquale Gigliotti (carrozziere), l’agente assicurativo Francesco Mascaro, il perito assicurativo Renato Rotundo, Carmine Vincenzo Notarianni, Gino Strangis, Pino Strangis, Saverio Torcasio, Luciano Trovato, Luigi Trovato, Nino Cerra (classe 91, Davide Orlando, Salvatore Ascone, Vincenzo Torcasio (classe 78), Antonio Paradiso, Mercuri Michael, Angelo Francesco Paradiso, Giuseppe Ammendola e Luigi Mancuso. 

CONDANNATI. All’ergastolo per essere stati i presunti mandanti di alcuni omicidi, sono stati condannati i presunti capi del clan: Pasquale Giampà, Vincenzo Bonaddio e Aldo Notarianni. E per concorso negli omicidi 20 anni a Domenico Giampà, Maurizio Molinaro e Alessandro Torcasio; 9 anni a Vincenzo Ventura e 9 anni e 4 mesi a Giuseppe Catroppa e 3 anni e 4 mesi a Pasquale Catroppa (tutte e tre collaboratori di giustizia). Associazione mafiosa, estorsioni, droga ed armi, a vari titolo: Antonio Muraca 7 anni e 4 mesi; Antonio Ventura e Pasquale Bentornato 7 anni; Vincenzo Torcasio (classe 69) 6 anni e 4 mesi; Giorgio Galiano 6 anni; Francesco Renda 5 anni; Gianluca Notarianni 4 anni; Antonio Giampà 4 anni; Alessandro Villella 3 anni; Claudio Paola 3 anni; Luciano Arzente (pentito) 2 anni e 4 mesi. Queste erano state le richieste del pm: ergastolo per Vincenzo Bonaddio, Pasquale Giampà, Aldo Notarianni e Maurizio Molinaro ; 30 anni Giuseppe Ammendola; 14 anni Domenico Giampà; 20 anni; Giuseppe Catroppa 20 anni e 16 per Pasquale Catroppa; Luciano Arzente 10 anni e 8 mesi; 10 anni Claudio Paola; 13 anni e 6 mesi Pasquale Bentornato.; 8 anni Giovanni Cosentino; per gli avvocati Tiziana D’Agosto 4 anni e 6 anni e 8 mesi per Giuseppe Lucchino; 8 anni e 8 mesi per il commerciante Antonio Fragale; Emiliano Fozza 13 anni e 4 mesi; Antonio Paradiso 10 anni; Giorgio Galiano 8 anni; Domenico Sirianni 7 anni e 4 mesi; Alberto Giampà 10 anni; Pasquale Gigliotti 6 anni; l’agente assicurativo Francesco Mascaro 10 anni; 4 anni e 8 mesi Vincenzo Giampà; 14 anni Antonio Muraca; Carmine Notarianni chiesti 10 anni e per Francesco Renda chiesti 7 anni; Antonio Ventura (pentito) chiesti 11 anni, 10 anni chiesti per il perito assicurativo Renato Rotundo; Gino Strangis 8 anni, Pino Strangis 8 anni, Saverio Torcasio 10 anni, Luciano Trovato 6 anni, Luigi Trovato 6 anni, Nino Cerra (classe 91), 14 anni; Vincenzo Giampà (classe 68) 4 anni e 8 mesi; Saverio Giampà 10 anni e 10 mesi; Davide Orlando 4 anni; Antonio Ventura 11 anni; Luigi Mancuso 10 anni e 8 mesi; Alessandro Villella 6 anni e 6 mesi; Gianluca Giovanni Notarianni 11 anni; Vincenzo Torcasio “u niguru”14 anni; Antonio Giampà 11 anni; Angelo Francesco Paradiso 12 anni; Salvatore Ascone 12 anni.

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