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COSENZA – Un banale incidente stradale per poco non si trasforma in carneficina. Non a caso, sono fischiate le pallottole ieri in via Caloprese. E le vittime, stavolta, sarebbero state donne e bambini. Ha dell’incredibile quanto accaduto poco prima della mezzanotte, nel tratto di strada compreso tra piazza Loreto e piazza Europa.
Una Station wagon con a bordo due donne di nazionalità tunisina era intenta a fare manovra per uscire da un parcheggio. Con loro nell’abitacolo c’era una anche una bambina. Senza volerlo, la donna al volante ha urtato un altro veicolo parcheggiato dietro il suo, circostanza che non è sfuggita a una donna – lei di nazionalità italiana – che, affacciatasi dal balcone, ha cominciato a inveire contro l’incauta automobilista. Dall’alto, le ha anche lanciato un vaso con dentro una pianta, ma tant’é: sembrava il prologo a una banale lite. E non a caso, poco dopo, la lanciatrice di vasi è scesa sotto per proseguire la discussione con un faccia a faccia chiarificatore. Con lei c’era anche un’altra persona, probabilmente il proprietario del veicolo.
E mentre i due gruppetti si affrontavano, ecco la svolta che non t’aspetti: dal nulla spunta un altro uomo, arrivato in sella a uno scooter: questi estrae una pistola e spara: una e più volte, dodici i bossoli repertati, tutti all’indirizzo dell’auto. Il pistolero poi riparte in sella alla sua moto; la donna e l’altro uomo lo seguono a bordo dell’auto incidentata mentre sul posto restano le due tunisine e la bimba, tutte in stato di shock.
Questa, in sintesi, la dinamica dei fatti, per tanti versi ancora poco chiara, via Caloprese era letteralmente militarizzata da una decina di carabinieri, giunti sul posto per cercare di ricostruire l’accaduto. Nessun ferito, dunque, ma tanta paura per le vittime di questa disavventura, specie per la più piccina, subito trasportata in ospedale da un’ambulanza. Sulla scena del crimine, intanto, a guidare le operazioni c’erano il capitano Michele Borrelli del Nucleo investigativo e il comandante del Nucleo operativo di Cosenza, Giancarmine Carusone.
I bossoli, eredità della sparatoria, erano sparsi lungo tutto l’asfalto, anche a parecchi metri di distanza dall’autovettura, crivellata dai colpi e ferma a un angolo della strada, con i pneumatici forati. Alla scena, hanno assistito numerosi testimoni e, anche loro, hanno rischiato di essere colpiti da una pallottola vagante. Fine di una nottata venata da accenti di follia. Per l’arresto dei responsabili, dovrebbe essere solo questione di ore.
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