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CROTONE – Si è conclusa con una assoluzione piena davanti al Tribunale di Crotone la vicenda che vedeva coinvolto un ufficiale dei carabinieri in servizio all’Europol a Roma, già comandante del Ros di Catanzaro, il colonnello Enrico Maria Grazioli, che rispondeva di tentata estorsione con l’aggravante mafiosa ai danni dell’imprenditore crotonese Giovanni Lucente.
L’ufficiale dei carabinieri era accusato di aver fatto pressioni su Lucente attraverso Nicola Arena, nipote dell’omonimo boss ma del tutto incensurato, per riscuotere il credito di un imprenditore suo amico, Danilo Silipo. Quest’ultimo vantava circa 40 mila euro per la fornitura di infissi destinati a una lottizzazione di Lucente. Alla sbarra c’erano, oltre a Grazioli, anche Silipo e Arena per i quali il pm della Dda, Domenico Guarascio, aveva chiesto la condanna a 5 anni di reclusione, mentre aveva proposto l’assoluzione dall’accusa di favoreggiamento per Lucente.
Il collegio penale del Tribunale di Crotone, presieduto dal giudice Edoardo D’Ambrosio, ha assolto tutti gli imputati perché il fatto non sussiste. Grazioli, Arena, Silipo e Lucente sono stati assistiti dagli avvocati Alessandro Diddi, Roberto Coscia, Gregorio Viscomi e Francesco Verri.
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