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IMPORTAVANO da Russia e Bulgaria medicinali vietati e farmaci di contrasto che in Italia necessitano di ricetta per poi rivenderli a prezzo super maggiorato. Per questo, due trentenni, uno aretino e uno fiorentino, sono stati denunciati per possesso e vendita di tali sostanze. E nel bacino di acquirenti c’erano anche diversi calabresi.

L’operazione, firmata dalla polizia postale di Arezzo e spiegata nei dettagli questa mattina nel corso di una conferenza stampa tenutasi in Questura ad Arezzo, ha portato anche all’individuazione di alcuni medici, tutti fuori Toscana, che avevano firmato le ricette, spesso però in bianco, con le quali i farmaci veniva reperiti e a carico dei quali sono in corso accertamenti. 

Il traffico, da ventimila euro mensili, dalla Toscana ha coinvolto Lombardia, Piemonte, Marche, Abruzzo, Puglia, Calabria e Sardegna e portato all’individuazione di svariati consumatori, tutti frequentatori di palestre dai 25 ai 40 anni che utilizzavano i farmaci, non per uso professionale. 

Sono in corso ulteriori indagini per risalire ad altri utilizzatori e possibili rivenditori. La vendita avveniva online, i contatti tramite Facebook e Whatsapp e i pagamenti attraverso PostePay. I farmaci sequestrati possono avere effetti molto dannosi per la salute come la perdita di capelli, di desiderio sessuale, la crescita di ghiandole e l’aumento di emoglobine. 

Le pasticche, ha riferito Walter Dell’Arciprete, della polizia postale di Arezzo, venivano acquistate on line a dieci euro e rivendute a 100 euro anche in maniera singola. L’indagine è partita dal controllo dell’hard disk di un cliente per altri motivi e dalla scoperta, da parte di un ispettore della polizia postale di Arezzo, di una cartella contenente i prezzi e gli acquisti registrati in maniera criptata. Da lì si è risaliti a venditori ed acquirenti.

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