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OPPIDO MAMERTINA (RC) – Un centinaio di alberi di ulivo gestiti dalla cooperativa Valle del Marro “Libera Terra” sono stati tagliati da sconosciuti. L’uliveto, confiscato alla ‘ndrangheta, è gestito dalla cooperativa in località Baronello, a Castellace, frazione di Oppido Mamertina.
Sono stati i soci della cooperativa a scoprire il taglio degli alberi, fatto con l’uso di accette. Si tratta della terza intimidazione in quattro anni ai danni della cooperativa.
L’INCENDIO DI UN ESCAVATORE DI LIBERA NEL 2012
Sull’accaduto indagano i carabinieri. Per alcune precedenti intimidazione alla cooperativa di Libera era stato condannato anche il boss Saro Mammoliti, arrestato dopo che lo stesso era sfuggito una volta appresa la sentenza di condanna (LEGGI).
Per il presidente della Cooperativa Valle del Marro ‘Libera Terrà, Domenico Fazzari, «ognuno di questi tagli è come un colpo vibrato al cuore. E’ una vigliaccata, un’infamia intollerabile».
«Confidiamo nella magistratura e nelle forze dell’ordine – aggiunge – affinché gli autori dell’atto intimidatorio vengano presto consegnati alla giustizia e siano scongiurati ulteriori fatti criminosi. Quello dell’uso sociale dei beni confiscati alla mafia è un tema sul quale non deve mai calare l’attenzione e l’impegno di tutti. Quando ciò succede, le mafie sono sempre pronte ad approfittarne. Malgrado questa nuova intimidazione, restiamo sereni. Continueremo ad andare avanti con l’impegno e la motivazione di sempre, fiduciosi nell’intervento delle autorità».
Il vice presidente della Cooperativa, Sergio Casadonte, ha evidenziato che «è un grande dolore vedere spezzata la fragile vita di una pianta in crescita. Ancora una volta un bene confiscato, simbolo del riscatto sociale, viene colpito. Contro un gesto così vergognoso reagisca tutta la società civile».
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