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REGGIO CALABRIA – Un’iniziativa concreta per eliminare una problema che si registra da decenni in provincia di Reggio Calabria. È quella intrapresa dal prefetto, Claudio Sammartino, che ha disposto l’abbattimento delle cosiddette “vacche sacre”, i bovini di affiliati alla ‘ndrangheta che vagano in tutta la provincia provocando danni alle colture e che vengono tollerate nel timore di ritorsioni. Gli animali, inoltre, rappresentano un pericolo per la circolazione stradale e ferroviaria.
Il prefetto Sammartino ha emanato, «per ragioni di grave necessità ed urgenza», un’ordinanza con la quale è stato disposto l’abbattimento di animali vaganti, in particolare bovini, «nel caso in cui – si afferma nel provvedimento – dovessero creare situazioni di pericolo concreto per l’incolumità delle popolazioni e per la sicurezza della circolazione sia stradale che ferroviaria».
Dell’esecuzione del provvedimento – è detto in un comunicato – sono state incaricate le forze di polizia statali e locali e gli eventuali ausiliari. La decisione è scaturita dalla recente riunione tecnica di coordinamento delle forze di polizia, con la partecipazione dei Procuratori della Repubblica di Reggio Calabria, Palmi e Locri, durante la quale è stato esaminato il fenomeno degli animali vaganti che possono determinare situazioni di rischio per la pubblica incolumità, oltre ad arrecare danni alle coltivazioni e all’economia locale».
«Tale fenomeno – si aggiunge nella nota – può costituire, altresì, una verosimile forma di pressione e prevaricazione, fino al danneggiamento delle colture, praticata da soggetti senza scrupoli e con finalità illecite».
«Il Prefetto ha altresì disposto – si afferma ancora nel comunicato – che il Commissario straordinario dell’Azienda sanitaria provinciale ed il Comandante del Corpo forestale dello Stato, d’intesa con le Amministrazioni comunali interessate, potranno disporre l’eventuale impiego della carne derivante dall’abbattimento degli animali per il consumo umano e a scopo benefico. È previsto inoltre lo smaltimento degli stessi nelle forme previste dall’Ordinamento, compreso l’interramento o la distruzione delle carcasse».
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