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CATANZARO – Operazione contro la cosca di etnia rom attiva a sud della città. Quattro persone, Gaetano Cardamone, di 28 anni; Daniele e Marco Passalacqua, di 25 e 19 anni, e Damiano Veneziano, di 26, sono state arrestate dai carabinieri con l’accusa di essere responsabili di una serie di tentate estorsioni, accompagnate da atti intimidatori, ai danni di titolari di esercizi commerciali. Si tratta di esponenti della cosca di etnia rom che gestisce i traffici illeciti. Gli arresti sono stati fatti dai militari della Compagnia e della Stazione “Lido” in esecuzione di ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Gip su richiesta della Dda, che ha diretto le indagini.
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Ai quattro sono contestati i reati di tentata estorsione aggravata dalle modalità mafiose e furto aggravato. Nel dettaglio, secondo l’accusa, i quattro avrebbero tentato di estorcere denaro ad alcuni commercianti dei quartieri Lido e Santa Maria facendogli trovare, tra l’altro, davanti ai negozi, bottiglie incendiarie con a fianco un accendino. Dei quattro arrestati, tre erano liberi ed uno era già ai domiciliari nell’ambito di un’altra inchiesta riguardante sempre fatti di criminalità. Nell’inchiesta è indagato anche un minorenne.
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Le cinque tentate estorsioni ed i furti di automobili erano iniziate nel dicembre del 2014 e sono proseguite fino ai giorni scorsi. L’inchiesta, inizialmente condotta dalla Procura della Repubblica di Catanzaro, è successivamente passata alla Dda perchè è emerso che l’ispiratore dei reati sarebbe un esponente della comunità rom già indagato per associazione di tipo mafioso. Le indagini dei carabinieri ora proseguono per individuare gli autori di altri attentati e intimidazioni compiuti a Catanzaro negli ultimi mesi. Dopo avere messo in atto le intimidazioni o i furti di auto, secondo quanto emerge dalle indagini, i quattro arrestati si ritrovavano in un bar di Catanzaro Lido per «un momento di ristoro – affermano gli investigatori – ed in tutte le circostanze abbiamo dei riscontri ai fatti».
I particolari dell’operazione “Delta”, chiamata in questo modo proprio dal modello dell’automobile di Cardamone, sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa. Il Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo, ha evidenziato che «i milanesi si riprendono Milano ma i catanzaresi possono tenersi la città di Catanzaro, che non avevano perso. In tempi brevi siamo riusciti a dare una risposta ad una serie di episodi criminali avvenuti nel capoluogo e per molti altri le indagini sono in fase avanzata. Dalle indagini è emerso anche che in queste vicende c’era lo zampino di un rom già accusato di associazione mafiosa».
Il comandante provinciale dei carabinieri di Catanzaro, Ugo Cantoni, si è detto soddisfatto per l’attività svolta che «apre uno squarcio importante su quanto accaduto in questi mesi nel capoluogo. E possiamo affermare che nessuno ha mai portato via la città ai catanzaresi». All’incontro con i giornalisti hanno partecipato anche il comandante del Reparto operativo del Comando provinciale, ten.col. Alceo Greco, ed il comandante della Compagnia di Catanzaro, cap. Marco Fragassi.
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