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PAOLA – La cerimonia dell’accensione della lampada votiva, all’interno dei festeggiamenti dedicati a S. Francesco di Paola, è stata particolarmente carica di emozione e come di consueto ricco di contenuti politico-sociali nella nuova aula liturgica del santuario paolano. Qui si sono radunati i sindaci della Calabria accolti dalla comunità dei minimi e dal sindaco di Paola, Basilio Ferrari. Tra loro i tre sindaci delle comunità di Borgia, Francica e Longobardi che hanno offerto l’olio votivo.
Per la prima volta nei panni della massima figura istituzionale calabrese ha partecipato il presidente Mario Oliverio che come da cerimoniale ha acceso la lampada in nome e per conto di tutti i calabresi.
Tanti i temi, dalla sanità agli sbarchi dei migranti che continuano ad avvenire sulle coste della nostra regione. Oliverio, è apparso particolarmente emozionato: «Abbiamo ereditato una situazione difficile – ha asserito – ma impegneremo tutte le nostre energie per risolvere i tanti problemi della nostra regione, tra questi la sanità. Vogliamo garantire ai calabresi il diritto di curarsi in Calabria senza affrontare i viaggi della speranza in altre realtà regionali. Abbiamo chiara la nostra missione – ha continuato il governatore calabrese commuovendosi – perchè abbiamo una rotta segnata dalla nostra bussola che è il bene comune dei nostri corregionali». Il pensiero poi è andato ai tanti migranti che quotidianamente sbarcano sulle coste della nostra regione. «Dobbiamo collaborare con le alte cariche istituzionali al fine di risolvere i problemi di tanta povera gente che affronta viaggi disumani per scappare da realtà invivibili dei loro Paesi. Lo dobbiamo fare per affrontare e risolvere il problema nei loro luoghi di origine. Infine – ha concluso Oliverio – in questo particolare momento che segna il patronato sulla regione Calabria, il mio pensiero va ai tanti calabresi che sono sparsi per il mondo, oggi è anche la loro festa».
Anche Basilio Ferrari ha affrontato il tema dell’emigrazione: «Se San Francesco – ha rimarcato con forza il sindaco di Paola – fosse stato uomo e santo contemporaneo sarebbe andato in Libia e in quei Paesi oltraggiati dalla guerra per offrire loro soccorso e conforto».
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