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ISOLA CAPO RIZZUTO (CROTONE) – «Non volevo ammazzare nessuno, con quel coltellino non capisco come sia stato possibile». A dirlo, secondo quanto si è appreso, sarebbe stato Carmine Pullano, il trentunenne disoccupato fermato con l’accusa di avere ucciso con due coltellate il sedicenne Maycol Catizone, subito dopo essere stato individuato e fermato dai carabinieri di Isola Capo Rizzuto e del Comando provinciale di Crotone.
L’omicidio è avvenuto poco dopo le 23,30 di ieri sera quando, per futili motivi, si è accesa una discussione all’interno del bar Romania style. La discussione è poi degenerata in rissa ed è continuata su piazza Roma dove Pullano avrebbe ucciso il ragazzo a colpi di coltello ferendo anche altri due amici, di 23 e 20 anni, che hanno però riportato ferite lievi: uno è stato portato nel reparto di chirurgia dell’ospedale di Crotone mentre l’altro ha rifiutato il ricovero. Catizone, invece, è morto nell’ambulanza del 118 durante il trasferimento all’ospedale.
Nel corso della notte i carabinieri della Compagnia di Crotone, diretti dal maggiore Antonio Mancini, dopo aver ascoltato diversi testimoni e visionato le immagini delle telecamere di videosorveglianza, hanno eseguito il fermo di Pullano, 31 anni, disoccupato, originario di Isola di Capo Rizzuto, accusato dell’omicidio e del ferimento degli altri due ragazzi. Dopo l’accaduto l’uomo si è dato alla fuga facendo perdere le proprie tracce. I Carabinieri lo hanno ritrovato dopo qualche ora in un’abitazione estiva, di proprietà della madre, nella quale sono entrati dopo aver sfondato la porta: l’uomo era nascosto sotto alcuni materassi accatastati in una camera da letto. Pullano si trova ora nel carcere di Catanzaro a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Intanto la Divisione polizia amministrativa e sociale della Questura di Crotone, su disposizione del questore Luigi Botte, ha emesso un provvedimento di sospensione di 30 giorni dell’autorizzazione amministrativa del bar Romania Style.
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