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CATANZARO – All’appello hanno risposto in pochi, solo alcune decine. E tra questi, solo una deputata della “pattuglia” dei calabresi, Federica Dieni, del Movimento 5 Stelle. Quando il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, si è presentato alla Camera per riferire sulla morte di Giovanni Lo Porto, il cooperante ucciso da un Drone americano in Afghanistan, ha trovato davanti a sé solo tanti banchi vuoti e una quarantina di deputati.

Tutti gli altri assenti. Tra i venti onorevoli calabresi tutti assenti tranne la Dieni. Mancavano, infatti: Jole Santelli, Rosanna Scopelliti, Dorina Bianchi, Pino Galati, Rosy Bindi, Alfredo D’Attorre, Enza Bruno Bossio, Nicola Stumpo, Domenico Battaglia, Ernesto Magorno, Bruno Censore, Nicodemo Oliverio, Stefania Covello, Ferdinando Aiello, Franco Bruno, Roberto Occhiuto, Dalila Nesci, Sebastiano Barbanti, Paolo Parentela.

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Banchi vuoti nella maggioranza, banchi vuoti nell’opposizione, banchi vuoti anche tra la quasi totalità dei calabresi del Movimento 5 Stelle, con lo stesso gruppo protagonista di un duro attacco al Ministro con dichiarazioni al vetriolo.

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Le assenze sono state contestate anche dalla presidente della Camera, Laura Boldrini, come da molti altri rappresentanti delle istituzioni.

I calabresi, a quanto pare, hanno preferito confermare il rientro del giovedì sera, come d’altronde accade quasi tutte le settimane salvo improrogabili impegni o giornate di voto in cui è impossibile assentarsi, anche per ordini di “scuderia”. Cosa che, evidentemente, non è avvenuta questa volta. 

Il week end lungo, con tanto di festività del 25 aprile, avrà facilitato le partenze e i rientri a casa. Per la morte di Giovanni Lo Porto, per le tesi del Governo, per le polemiche con l’America e per l’uso del Drone, c’è tempo. Magari in un giorno della settimana, lontano da “ponti” festivi e con ampio preavviso. 

 

 

 

 

 

 

 

 

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