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MELITO PORTO SALVO (RC) – Un guasto all’ascensore che comunica con il reparto di ortopedia, il pronto soccorso e la sala operatoria del Tiberio Evoli, e che da tempo funziona a singhiozzi, ha costretto Iolanda Ambrogio, un’anziana donna, di 89 anni, residente a Saline Joniche e ricoverata da martedì, presso il nosocomio melitese per una frattura al femore a rimanere “parcheggiata” al terzo piano dello stesso reparto, nonostante l’impegno e la dedizione dei medici, che senza mezzi e senza risorse, hanno fatto il possibile per alleviare le sofferenze della nonnina che però è rimasta per troppi giorni, in attesa di quello che era un necessario e tempestivo, come previsto da protocollo, intervento al femore.
La notizia è stata resa nota, con un ampio servizio, nell’edizione cartacea di oggi del Quotidiano. Dopo una serie di riparazioni, finalmente ieri l’ascensore è ripartito, anche e soprattutto grazie all’intervento della nuora dell’anziana donna, Anna Mancini, che esasperata, giovedì pomeriggio, ha personalmente contattato la ditta “Ele ators” di Vibo Valentia, incaricata della manutenzione e si è dichiarata pronta a sporgere denuncia presso la locale stazione dei carabinieri, qualora la problematica non avesse trovato un’immediata soluzione.
All’ospedale di Locri, lo scorso mese di febbraio, si danneggiò uno dei cavi di acciaio che sorreggeva l’ascensore, e la cabina precipitò improvvisamente. All’interno c’erano due persone che rimasero ferite (LEGGI). L’incidente provocò diverse reazioni e un allarme sulla situazione di sicurezza dell’ospedale di Locri (LEGGI).
Altro caso di malasanità, questa volta con un epilogo drammatico, è accaduto a Crotone, dove un giovane di 32 anni è morto, il mese scorso, dopo avere atteso nove ore per un accertamento clinico. Un incidente stradale aveva danneggiato l’arteria femorale, ma non fu fatto il controllo perché era domenica (LEGGI LA STORIA).
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