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CATANZARO – Il Tribunale di Catanzaro ha nominato il liquidatore della Fondazione Campanella. Si tratta del professionista romano Andrea Bonifacio. La nomina si è resa necessaria a seguito dell’estinzione della fondazione stessa dichiarata dal prefetto di Catanzaro lo scorso 23 febbraio.
Inoltre è stata disposta dal commissario regionale alla Sanità Massimo Scura il trasferimento, in via provvisoria, dei pazienti, trentacinque in tutto, all’ospedale Mater Domini di Catanzaro. Solo per quanto riguarda i pazienti in cura nei reparti di Chirurgia toracica e Ginecologia oncologica è stato disposto invece il trasferimento all’ospedale “Pugliese-Ciaccio”. Alla Mater Domini farà ritorno anche il personale dipendente che era stato assegnato alla fondazione Campanella. Il personale complessivamente (LEGGI) ammontava a 245 persone
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«A prescindere dalle riserve in ordine alla legittimità di un provvedimento che elimina unità operative universitarie e trasferisce letti privati ad una struttura pubblica – ha commentato il presidente della Fondazione Campanella Paolo Falzea – devo rilevare che il presupposto per la sospensione dell’accreditamento è errato dal momento che con mia nota del 3 aprile (che faceva seguito ad una precedente rimasta senza risposta) avevo prospettato la proroga del termine di preavviso dei licenziamenti subordinandola alla proroga del termine della convenzione di affiancamento della Struttura commissariale che scade il prossimo 10 aprile. Tale proposta era diretta a rinviare l’operatività dei licenziamenti, garantendo nel modo
migliore la continuità assistenziale ed evitando al contempo di depauperare la Fondazione, in attesa della nomina del Commissario liquidatore. Su tale richiesta mi era stato dato un
assenso di massima dal Direttore generale del Dipartimento, da me contattato telefonicamente lo stesso giorno, assicurandomi che ne avrebbe parlato immediatamente con il Commissario ad acta. Tuttavia – conclude Falzea – nessuna risposta formale è stata data alla mia proposta e il provvedimento del Commissario ad acta non fa nemmeno menzione della lettera dando per scontata l’operatività dei licenziamenti a far data dal 10 aprile».
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