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ORIOLO (CS) – «Ce ne siamo accorti venerdì, lì dove c’erano gli animali. Il cancello si stava dilatando». Quello che rimane adesso delle stalle è un mucchio di macerie, c’è un’auto che è finita dritta nel fossato generato dallo smottamento. Non è la sola tra fango secco e ruggine. Siamo a ridosso della frana che ha toccato cinque case ad Oriolo, in una di queste abitano Filomena e Franco. Sono gli unici due che non sono stati evacuati, nonostante tutto il loro edificio è stato soltanto sfiorato. L’odore è aspro, terra rialzata, asciutta e grigia. Tutta argilla.
VIDEO – LE TESTIMONIANZE: «LA TERRA SI ALZAVA»
VIDEO – LE IMMAGINI DEL TERRITORIO DEVASTATO
Negli ampi servizi pubblicati oggi sull’edizione cartacea del “Quotidiano” è possibile ripercorrere il dramma della cittadina del Cosentino.
LE FOTO DELLA DEVASTAZIONE DI ORIOLO
Della collina è rimasto poco, sembra che sia stata arata da mani giganti. Muraglioni di terra si alzano per oltre un metro dal piano originario. Colpa dell’acqua che si è raccolta sottoterra e ha scavato lungo il suo percorso. Ha fatto saltare tutto e abbattuto con forza le strutture più deboli. Trenta in totale le famiglie sgomberate, ma Oriolo è un paese accerchiato: ci sono cinque fratture lungo tutte le colline che abbracciano uno degli ultimi comuni della Calabria. Oltre c’è solo la Lucania.
FOTO – TERRITORIO STRAVOLTO DA 5 FRANE
FRONTE DI CENTO METRI – Per il secondo giorno consecutivo il movimento franoso di rione “Croci – Cappuccino” non si è mosso. Il rione, pesantemente interessato dalla frana, sembra un cantiere aperto: si riparano le crepe nella strada e si preparano i cunicoli per la stesura dei nuovi cavi della Telecom per ripristinare il servizio telefonico della rete fissa che fino a ieri era affidato ai soli cellulari. Indossiamo i caschi dell’antinfortunistica che ci fornisce Valentino Pace, responsabile delle Misericordie regionali per la Protezione civile, e ci inoltriamo nel quartiere che ci accoglie con una visione spettrale. A farci da cicerone tra gli sconquassi della frana, il geologo Franco Martorano che ci spiega il movimento franoso.
Il fronte è di cento metri e il movimento franoso si è sviluppato lungo un percorso di cinquecento metri e per una profondità variabile che va dal metro e settanta ai dieci metri. E, a proposito di piogge, la brutta notizia viene dai metereologi che annunciano il ritorno delle piogge da domenica. Speriamo si sbaglino.
IL PRIMO ALLARME – Lo sguardo smarrito, tipico delle persone che, da un giorno all’altro, vedono venir meno le proprie certezze, la propria stabilità. Quella stabilità costruita a fatica, con i sacrifici di una vita.
Siamo a Santa Marina, quartiere a monte del centro abitato di Oriolo. È qui che circa quindici giorni fa è scattato l’allarme, quando il primo dei cinque fronti franosi che stanno tenendo in ostaggio il suggestivo borgo cosentino ha fatto “sentire” la sua presenza. Si interrompe la provinciale 156 (quella che da Oriolo conduce in Basilicata, passando proprio da Santa Marina). Trentacinque famiglie si ritrovano isolate dal resto dell’abitato.
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