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AMARONI (CZ) – Un attentato ha distrutto la scorsa notte due auto del consigliere regionale Arturo Bova. Le due autovetture sono state incendiate con liquido infiammabile ed erano parcheggiate una davanti l’abitazione, una Fiat 500, e l’altra, una Punto, nel cortile di casa di Bova, avvocato penalista e per sei anni sindaco di Amaroni, prima di essere eletto, lo scorso 24 novembre, nella maggioranza che sostiene il presidente della giunta regionale Mario Oliverio. Bova è un dirigente del Partito democratico, eletto nella lista Democratici e progressisti.
L’incendio si è sviluppato intorno alle 2,30, quando Bova e la sua famiglia, moglie e due figlie, si sono accorti delle fiamme davanti all’abitazione di viale Amendola, zona sud di Amaroni. Le fiamme sono subito divampate anche per il forte vento che ha fatto temere la propagazione dell’incendio ad altre abitazioni.
Subito allertati, sul posto sono intervenuti i Carabinieri della Stazione e della Compagnia di Girifalco e il nucleo investigativo provinciale. L’attentato, secondo quanto trapela, sarebbe stato condotto da un commando. Ci sono pochi dubbi al riguardo. La villa del consigliere regionale Bova, è infatti dotata di impianto di videosorveglianza, con telecamere poste a circa sei metri di altezza che gli ignoti attentatori hanno distrutto prima di appiccare il fuoco alle autovetture.
Nessuna ipotesi viene esclusa circa il movente, dall’attività politica a quella professionale di Bova. Molti gli attestati di solidarietà nei confronti del consigliere regionale e penalista, a partire da quelli del presidente della Regione, Mario Oliverio, e del vicepresidente, Vincenzo Ciconte.
Tra gli altri, il segretario del Pd Calabria Ernesto Magorno ha detto: «In attesa che siano chiarite, dalle autorità preposte, le cause del grave attentato della scorsa notte non posso che rinnovare il mio invito ad Arturo Bova a proseguire, senza timori e con immutato, entusiasmo nel suo percorso politico e nel suo impegno civile, ribadendogli il pieno e caloroso sostegno di tutto il Pd calabrese». ANche il gruppo consiliare Democratici e progressisti ha sottolineato la vicinanza a Bova in una nota a firma del consigliere Giuseppe Giudiceandrea: «Questo è stato un gesto spregevole che non ha colpito solo il collega Bova ma un’intera comunità ed è anche per questo che vogliamo ribadire con rigore la necessità di azioni mirate alla difesa forte dei principi della legalità in questa nostra difficile regione».
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