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GIOIA TAURO (RC) – Un gruppo di lavoratori delle aziende sequestrate nel centro commerciale dell’imprenditore Alfonso Annunziata, il più grande della Calabria, hanno protestato stamane nei pressi della struttura per chiedere che venga fatta chiarezza sulla vicenda.
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Il centro commerciale è stato sequestrato nell’ambito dell’inchiesta della Dda di Reggio Calabria chiamata ‘Bucefalo’ contro la cosca della ‘ndrangheta dei Piromalli che ha portato anche all’arresto di Alfonso Annunziata e di altre persone. L’ipotesi investigativa è che la struttura commerciale sia interamente nelle mani dei Piromalli.
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Nel corso della protesta i lavoratori hanno espresso solidarietà nei confronti dell’imprenditore arrestato sostenendo che non c’è mai stata «nessuna interferenza da parte della ‘ndrangheta».
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I lavoratori hanno anche auspicato che venga fatta chiarezza sulla vicenda nella speranza di non perdere il loro posto di lavoro.
Riguardo la manifestazione la Cgil della Calabria e della Piana di Gioia Tauro è intervenuta sostenendo «senza alcun indugio l’operazione della Dda di Reggio Calabria. Il lavoro della magistratura – asserisce il sindacato – ha messo in luce i rapporti fra la famiglia Annunziata e la potente cosca ‘ndranghetista dei Piromalli, contestando i gravissimi reati di associazione per delinquere di stampo mafioso, contraffazione, frode in commercio e ricettazione. Anche per questo la Cgil vuole esprimere con la massima chiarezza la propria posizione in riferimento alla protesta di circa 100 lavoratori che prestano la propria attività all’interno delle aziende sequestrate, evidenziando che il giusto diritto al lavoro ed al salario non può essere assolutamente strumentalizzato».
Per il sindacato «in questo quadro, la difesa dei diritti delle persone che lavorano si afferma principalmente sostenendo il lavoro della DDA di Reggio Calabria. Per questo la Cgil chiederà un incontro all’Amministratore giudiziario da poche ore nominato ed al Prefetto di Reggio Calabria chiedendo le garanzie necessarie affinché si tuteli l’occupazione e la capacità produttiva delle attività sequestrate».
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