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REGGIO CALABRIA – Il Comando provinciale della Guardia di finanza di Reggio Calabria ha eseguito 11 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettanti presunti affiliati alla cosca di ‘ndrangheta Piromalli. Nell’operazione è coinvolto un imprenditore della Piana di Gioia Tauro che ha intrattenuto pluriennali rapporti d’affari coi principali referenti della cosca, che gli hanno permesso di costituire un vero e proprio “impero” economico-commerciale.
IL VIDEO DELL’OPERAZIONE E IL CENTRO COMMERCIALE
Ed è proprio la figura di questo imprenditore ad emergere nell’inchiesta. Si tratta di Alfonso Annunziata, commerciante di origini napoletane giunto nella Piana di Gioia Tauro negli anni Settanta. Un piccolo venditore ambulante che, col tempo, aprì un negozietto nella zona del Reggino. Prima sarebbe finito sotto il controllo della cosca Piromalli, poi direttamente sotto la loro protezione, secondo quanto emerge dall’inchiesta. Fin quando Annunziata aprì, improvvisamente, un imponente centro commerciale nei pressi dello svincolo di Gioia Tauro, il più grande della Calabria al momento in cui fu inaugurato. All’interno trovarono posto alcuni dei più grandi marchi internazionali del commercio. Qualche anno dopo arrivò anche l’apertura di una seconda sede a Vibo Valentia.
I retroscena emersi per la costruzione del centro commerciale sono inquietanti: dal totale controllo della ‘ndrangheta, ad un omicidio commesso per non bloccare la realizzazione della mega struttura (LEGGI TUTTI I PARTICOLARI).
L’operazione, denominata “Bucefalo”, è stata eseguita insieme al Nucleo speciale di Polizia valutaria e dallo Scico di Roma. Le indagini che hanno portato all’operazione sono state coordinate dalla Dda di Reggio Calabria.
I reati contestati agli arrestati sono associazione per delinquere di stampo mafioso, contraffazione, frode in commercio, ricettazione e vendita di prodotti industriali con segni mendaci. L’impero che era stato costituito dall’imprenditore colluso con la cosca Piromalli è stato difeso, nel corso del tempo – rivelano gli investigatori – dalle potenziali minacce di altre cosche criminali concorrenti. Tale protezione avrebbe consentito all’imprenditore colluso di imporsi sul mercato agendo da assoluto monopolista.
L’operazione della Guardia di finanza ha portato anche al sequestro di 12 società e beni per un valore di 210 milioni di euro. Nell’ambito dell’operazione, inoltre, sono state effettuate 26 perquisizioni in Calabria, Campania e Toscana.
Otto, dunque, le persone arrestate, di cui una in carcere e sette ai domiciliari, e tre obblighi di dimora. L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata notificata all’imprenditore Alfonso Annunziata. Sono stati posti ai domiciliari Domenica Epifanio, Rosa Anna Annunziata, Valeria Annunziata, Marzia Annunziata, Carmelo Ambesi, Claudio Pontoriero e Roberta Bravetti. L’obbligo di dimora riguarda Andrea Bravetti, Andrea Fanì e Fioravante Annunziata.
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