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COSENZA – «Nessuna mancanza di controllo». Lo ha detto Giancarlo Perrotta, responsabile dell’unità protocollo di Anas, a margine dell’incontro in Prefettura a Cosenza convocato dopo il crollo di una campata del viadotto Italia dell’Autostrada Salerno-Reggio Calabria, che ha provocato la morte di un operaio che stava effettuando dei lavori (LEGGI LA TRAGEDIA). «È uno dei cantieri più sicuri d’Italia – ha aggiunto Perrotta – perché vi è stato applicato uno degli ultimi protocolli di legalità varati dal Ministero. Inoltre, non è mai stata rilevata nessuna mancanza o disfunzione relativa all’applicazione del protocollo».
LE IMMAGINI DELL’AREA INTERESSATA DAL CROLLO
Dello stesso parere si è detto Maurizio Benucci, direttore tecnico del contraente generale Italsarc, secondo il quale «le dichiarazioni dei sindacati sono solo ipotesi, considerato che siamo monitorati continuamente. Abbiamo i dati certificati inoltrati alla Prefettura e i verbali degli incontri periodici che teniamo proprio con i sindacati, per cui francamente non capisco il motivo di queste accuse». I sindacati, dal canto loro, nel corso dell’incontro hanno ribadito le accuse. «Sono strane le dichiarazioni di Anas – ha detto Mauro Venuleio della Filca Cisl – perché le stesse imprese affidatarie che abbiamo incontrato in Confindustria hanno ammesso che c’è un problema di turnazione e orario di lavoro. Da tempo denunciamo che in quel cantiere non vengono rispettate le regole, con turni di lavoro massacranti. Un cantiere che doveva essere un modello per la Calabria si è rivelato esattamente il contrario». Sul tratto al momento è in corso il sopralluogo dei due consulenti nominati dalla Procura di Castrovillari, che stanno procedendo a verificare la stabilità della struttura dell’intero viadotto.
TEMPI E PERCORSI. Un’ora di marcia in più chi procede verso Nord, 45 minuti per chi si dirige a Sud: sono questi i ritardi a cui andranno incontro gli automobilisti che percorrono l’autostrada Sa-Rc, chiusa al traffico tra gli svincoli di Laino Borgo e Mormanno per via del sequestro disposto dalla Procura di Castrovillari. Un provvedimento che ha interessato l’area del viadotto Italia a seguito dell’incidente mortale sul lavoro verificatosi lo scorso 2 marzo. Ma dicevamo, rallentamenti e percorsi alternativi: i mezzi pesanti in direzione nord vengono deviati allo svincolo di Spezzano Terme-Tarsia e rientrano allo svincolo di Lauria Nord, percorrendo le strade statali 283 delle Terme Luigiane, 534 di Cammarata e degli Stombi, la 106 Jonica e la statale 653 della Valle del Sinni. I maggiori tempi di percorrenza, come anticipato in partenza, sono stimati in 60 minuti. I mezzi pesanti in direzione sud, invece, vengono deviati allo svincolo di Lagonegro Nord, percorrono le statali 585 Fondo Valle Noce e 18 Tirrena Inferiore e poi rientrano in A3 a Falerna. In questo caso, i maggiori tempi sono stimati in 45 minuti. I veicoli leggeri in direzione nord escono allo svincolo di Mormanno e rientrano in autostrada allo svincolo di Laino Borgo. I maggiori tempi di percorrenza sono stimati in circa 25 minuti. Infine i veicoli in direzione Reggio escono allo svincolo di Laino e rientrano Mormanno, anche in questo caso in 25 minuti.
L’INTERROGAZIONE. L’autostrada Sa-Rc rischia di restare chiusa per almeno altri sei mesi. Uno spauracchio che ha mobilitato ben 14 senatori di Alleanza Popolare (Ncd-Udc), tra cui Antonio Gentile e Guido Viceconte. Tutti insieme, infatti, hanno presentato un’interrogazione chiedendo al ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, di invitare la Procura ad accelerare le procedure di dissequestro della struttura, «tenendo conto che la strada alternativa, la statale 18 Tirrenica, non è adeguata a sopportare l’aumento della circolazione».
I PRIMI SOPRALLUOGHI – Sono iniziati questa mattina i sopralluoghi dei consulenti nominati dalla Procura di Castrovillari che stanno procedendo a verificare la stabilità del viadotto Italia (LEGGI L’INCARICO DELLA PROCURA).
«Abbiamo chiesto ai consulenti – ha detto il procuratore di Castrovillari Franco Giacomantonio – di essere rapidi, in modo da consentire quanto prima il dissequestro del tratto autostradale. I consulenti dovranno chiarire se e quali lavori dovrà eventualmente effettuare l’Anas per consentire il passaggio degli automobilisti in piena sicurezza. Dunque ci vorrà del tempo, nonostante le nostre sollecitazioni, ma non possiamo mettere a rischio la vita dei viaggiatori».
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