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COSENZA – Il tratto dell’autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria, tra gli svincoli di Laino Borgo e Mormanno (CS), è stato chiuso dal 3 marzo a causa del sequestro del viadotto «Italia» da parte della magistratura per un incidente mortale sul lavoro: per questo motivo l’Anas ha individuato percorsi alternativi, differenziati per il traffico pesante e leggero (e che riguardando anche la viabilità in Basilicata), e presidi fissi agli svincoli, poiché «non sono prevedibili i tempi di riapertura del tratto». E’ quanto è emerso oggi, a Potenza, nel corso di una riunione del Comitato operativo per la viabilità che si è svolta in Prefettura.

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Il rischio di una chiusura prolungata ha fatto scattare l’allarme per l’economia, dal momento che il trasporto su gomma costituisce spesso l’unico mezzo per muovere le merci. A spiegare i riflessi pratici sui due comparti strategici i Calabria e Sicilia è Salvatore Bella, presidente dell’associazione Aitras che rappresenta i circa quindicimila trasportatori siciliani. «L’ottanta per cento del trasporto su gomma è dedicato all’ortofrutta; un comparto che impone una regola semplice e secca: in ventidue ore la merce appena raccolta deve stare nei mercati del Centro e del Nord. Altrimenti la puoi buttare. Con gli eterni rallentamenti sulla A3 a stento ci riuscivamo prima; ora, con le di aviazioni imposte dai percorsi alternativi ci vogliono circa trenta ora. E noi siamo fuori».  E se sono fuori i trasportatori siciliani e calabresi, va da sé che è fuori la produzione di entrambe le regioni. 

Senza contare, aggiungono gli autostraportatori, che l’aumento di ore necessarie a raggiungere la destinazione impone l’aumento del numero di autisti  in turno su  ogni mezzo, obbligati dal codice della strada a un numero massimo di ora di guida al giorno.

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