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MILETO (VV) – La Conferenza episcopale calabra ha pubblicato lo scorso dicembre la sua nota sulla ‘ndrangheta (LEGGI LA NOTIZIA) documento che costituisce l’apice di un periodo in cui numorosi sono stati gli episodi che hanno portato al centro dell’attenzione mediatica le possibili infiltrazioni della criminalità organizzata nelle feste popolari e in particolare nelle processioni religiose che si svolgono durante tutto l’anno nel territorio regionale.
LEGGI DELLE INDAGINI SULLE INFILTRAZIONI DELLA ‘NDRANGHETA NELLE PROCESSIONI RELIGIOSE
Un documento di grande importanza che ha alla sua genesi un lungo lavoro frutto di ampie riflessioni su un argomento che ha portato anche all’intervento diretto dello stesso pontefice Francesco che nel corso della sua visita a Cassano (LEGGI LO SPECIALE) arrivò a scomunicare gli ‘ndranghetisti (GUARDA IL VIDEO). I vescovi calabresi hanno avviato la propria riflessione durante una sessione straordinaria della Conferenza episcopale tenutasi a Paola nel luglio scorso (LEGGI LA NOTIZIA) fino ad arrivare al 25 dicembre scorso quando il presidente dei presuli calabresi, mons. Salvatore Nunnari, ha ufficialmente consegnato ai fedeli la nota pastorale sulla ‘ndrangheta dal titolo “Testimoniare il Vangelo”.
LA REAZIONE DEL COISP: «COLLABORIAMO CONTRO LA ‘NDRANGHETA»
Adesso è il vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea, mons Luigi Renzo che a qualche mese di distanza riprende la nota per avviare una nuova riflessione nel territorio vibonese grazie anche all’intervento dello stesso arcivescovo Nunnari che giovedì 19 febbraio presso l’Auditorium della Provincia di Vibo Valentia parlerà proprio della nota sulla ‘ndrangheta in un territorio che ha visto in passato più volte casi di interventi della Prefettura per ordine pubblico in manifestazioni religiose (LEGGI LA NOTIZIA DELLA AFFRUNTATA A STEFANACONI E A SANT’ONOFRIO e LE PAROLE DELLA PROCURA) suscitando anche la reazione dello stesso vescovo.
Nunnari ripercorrerà il pensiero della chiesa calabrese sull’organizzazione criminale, che viene definita un “doloroso male” e “un qualcosa di disumano”, attraverso i quattro punti cardini della note che vertono sul principio che la Chiesa è esperta in umanità e pertanto «vuole porsi come madre al fine di sostenere ogni scenario di bene e di denunciare ogni panorama di male», e in Calabria opera senza tirarsi indietro di fronte al contrasto al fenomeno della ‘ndrangheta riguardo al quale sulla scia di papa Giovanni Paolo II e papa Francesco non tace come «chi fa parte della mafia si pone automaticamente fuori dalla comunione ecclesiale». Inoltre, Nunnari metterà in luce il rapporto tra Chiesa e organi dello Stato nel rispetto reciproco dei ruoli e delle modalità di intervento nella società, concludendo con un messaggio di speranza e un invito alla conversione rivolto a coloro che oggi operano nel solco del male.
L’appuntamento, organizzato oltre che dalla diocesi anche dall’Istituto di studi religiosi San Giuseppe Moscati, dal Sistema Bibliotecario vibonese e dalla Provincia di Vibo, rientra nell’ambito degli incontri con la città che il presule miletese mensilmente svolge a Vibo Valentia su temi particolarmente di attualità.
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