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REGGIO CALABRIA – Era ricercato perché deve scontare una condanna a 24 anni di carcere per per omicidio e associazione mafiosa Antonino Zampaglione, di 67 anni, ed ora è stato arrestato dai carabinieri nel quartiere San Roberto a Reggio Calabria. L’uomo era latitante da tre anni ed è ritenuto dagli inquirenti un esponente della cosca di ‘ndrangheta degli Iamonte di Melito Porto Salvo. Per individuarlo è stata necessaria «una intensa attività investigativa».

Secondo gli inquirenti, Antonino Zampaglione è responsabile dell’omicidio di Antonino Pangallo compiuto il 6 febbraio 1990 in un agguato. Zampaglione è stato condannato anche per associazione mafiosa perchè ritenuto esponente della cosca della ‘ndrangheta degli Iamonte, si era dato alla latitanza dopo che le condanne nei suoi confronti erano diventate definitive. I carabinieri da diverso tempo avevano avviato accertamenti per riuscire a rintracciare il latitante.

Tre persone sono state, inoltre, arrestate dai carabinieri di Reggio Calabria per procurata inosservanza di pena nei confronti di Antonino Zampaglione. I tre fiancheggiatori arrestati sono: i fratelli Francesco e Fortunato Calabrese, di 43 e 49 anni; Elena Ciolacu, 33 anni, romena, convivente di Fortunato Calabrese. Nel corso delle indagini i carabinieri hanno seguito un’automobile con a bordo le tre persone. Il mezzo, partito dal quartiere Catona di Reggio Calabria, è giunto a San Roberto. I tre sono entrati in un appartamento dove, poco dopo hanno fatto irruzione i carabinieri. I militari hanno scoperto Zampaglione mentre si nascondeva all’interno di una controsoffitta dell’abitazione di proprietà della famiglia Calabrese. Al momento dell’arresto il latitante non ha opposto resistenza.

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