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SARA’ l’udienza del prossimo 5 marzo quella in cui i Ris di Messina si esprimeranno sulla compatibilità tra i Dna di Franco Sansone, dei familiari di Luigi Carbone e quello ricavato dalle tracce di liquido seminale ritrovato nel terriccio che era insieme al cadavere di Roberta Lanzino.
La data è stata fissata nell’udienza di oggi nella quale non sono mancate però le tensioni: il pm Nuzzo ha infatti messo in dubbio l’identificazione di Franco Sansone nell’occasione del prelievo della saliva, avvenuto lo scorso 21 gennaio nella sua abitazione di Cerisano (CS). I militari del Ris, il maggiore Romano e il maresciallo Marci, si sono però giustificati ribadendo l’esatta applicazione della procedura prevista in questi casi e l’opposizione del pm non è stata accolta dalla Corte che ha quindi ritenuto valida l’identificazione.
Sempre nella giornata di oggi, in un’aula del tribunale, si è proceduto al prelievo della saliva ai familiari di Luigi Carbone, cioè al padre, alla madre e ai due figli maschi.
I Ris di Messina ora si metteranno al lavoro: il 10 febbraio inizieranno le comparazioni e il 5 marzo, in udienza a Cosenza, saranno illustrati i risultati ai quali gli esperti saranno pervenuti.
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