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LAMEZIA TERME – Terribile omicidio nella notte a Lamezia Terme. La vittima è Domenico Maria Gigliotti, imprenditore edile di 41 anni, titolare della ditta di costruzioni “Giesse”. L’uomo è stato prima sparato e poi bruciato all’interno della sua auto che è stata data alle fiamme. L’agguato, secondo quanto ricostruito dai carabinieri della Compagnia di Lamezia Terme, è avvenuto intorno alle 4, quando l’uomo stava rientrando a casa da solo, a bordo della sua autovettura, una Bmw station wagon. Pochi minuti prima aveva mandato un sms alla moglie annunciandole il suo ritorno.

I carabinieri che conducono le indagini su delega della Procura della Repubblica di Lamezia Terme, già da stamattina, hanno sentito parenti, amici e conoscenti della vittima per cercare di acquisire elementi su un delitto consumato con modalità efferate e che hanno suscitato sgomento e raccapriccio tra i cittadini.

I killer lo hanno atteso davanti al cancello. Il corpo è stato completamente carbonizzato, per avere certezze sulle modalità dell’esecuzione sarà necessario eseguire l’autopsia. Gli assassini però, secondo quanto emerso dai primi rilievi effettuati dagli investigatori, non hanno dato a Gigliotti nemmeno il tempo di varcare completamente il cancello della sua villa. Diversi sono stati i colpi sparati contro la vittima molto probabilmente con una pistola dal momento che non sono stati trovati bossoli. L’accertamento sull’arma usata è reso però difficoltoso per le condizioni del cadavere completamente carbonizzato e della vettura che presenta dei fori sulla portiera lato guida. L’allarme è stato dato dalla moglie che si trovava in casa insieme alle due figlie della coppia.

In passato l’uomo era rimasto coinvolto in una inchiesta per alcune truffe che ruotavano intorno ad una agenzia di viaggi che gestiva insieme alla moglie e aveva subito alcune perquisizioni da parte delle forze dell’ordine. Sua moglie, Rosa Curcio, è titolare della “Easy Flyght”, agenzia di viaggi coinvolta nei mesi scorsi in un’indagine della Guardia di finanza che aveva portato al sequestro preventivo della società per una presunta vicenda legata alla vendita di crociere e viaggi definiti «fantasma», sequestro poi revocato (LEGGI). L’inchiesta, denominata «Olandese volante», aveva preso il via ad agosto scorso, quando alcuni clienti dell’agenzia, in momenti diversi, si erano presentati alla Guardia di finanza lamentando di non essere riusciti a partire per le vacanze poiché i biglietti acquistati nell’agenzia non risultavano validi. La donna successivamente aveva fatto sapere, attraverso il suo legale, di «non aver posto in essere alcuna truffa, ma di essere stata essa stessa vittima di una condotta contrattuale scorretta posta in essere da alcuni fornitori di servizi turistici».

Il nome di Gigliotti, inoltre, era stato attenzionato nell’ambito di alcune inchieste sulle cosche lametine, tra queste l’inchiesta “Medusa”, nel 2012, perchè ritenuto vicino al clan Giampà, ma senza che fossero emersi ruoli di primo piano.

Le indagini dei carabinieri, in attesa degli elementi che potrebbero emergere dagli esami autoptici, puntano ora a risalire al possibile movente dell’orribile agguato.

Sul luogo dell’omicidio sono intervenuti i carabinieri e personale della Squadra mobile di Catanzaro. Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica di 
Lamezia Terme, Santo Melidona.

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