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ACRI (CS) – C’è un nuovo “caso” eclatante nella sanità calabrese, raccontato nell’edizione cartacea di oggi del “Quotidiano”. Dopo le apparecchiature per accertare i tumori ordinate e mai messe in funzione (LEGGI), con quella del Cosentino in attesa di autorizzazione da cinque anni (LEGGI), il nuovo colpo arriva sull’ospedale civile “Beato Angelo” di Acri, in provincia di Cosenza. 

Sono stati, infatti, sospesi temporaneamente gli interventi chirurgici la cui durata superi all’incirca i sessanta minuti. La stima temporale è approssimativa, ma indica chiaramente l’impossibilità di interventi di una certa entità nella sala operatoria dell’ospedale cittadino. 

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La disposizione è stata assunta a scopo cautelativo, in ragione della mancanza in organico di un elettricista. L’ultimo è andato in pensione poche settimane fa e qualora vi fossero problemi legati al funzionamento dell’impianto elettrico non vi sarebbero figure specializzate in grado di intervenire tempestivamente. Il problema al momento riguarda la sala operatoria, ma è l’intera struttura ovviamente a essere in pericolo, dato che il rischio riguarda praticamente tutte le unità operative interessate. La mancanza di un elettricista è stata segnalata ai vertici dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, ma, al momento, il problema non è stato ancora risolto. 

 

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