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REGGIO CALABRIA – Sette persone arrestate e beni per 524 milioni di euro sequestrati o confiscati. Sono alcuni dati relativi all’attività svolta, nel corso del 2014, dal Centro Operativo Dia di Reggio Calabria e dalla dipendente struttura di Catanzaro, sotto il coordinamento delle rispettive Dda. Le due strutture, secondo quanto riportato in una nota, «hanno posto in essere, nel corso del 2014, un’ncessante attività di contrasto alla ‘ndrangheta non solo sul piano della repressione dei patrimoni illeciti, ma anche nel comparto delle attività di investigazione giudiziaria verso i più alti livelli criminali».
Tra le diverse operazioni concluse, la più clamorosa è quella denominata “Breakfast”, tuttora in corso, che mira a ricostruire le attività illecite di occultamento del patrimonio riconducibile all’ex deputato Amedeo Matacena, latitante a Dubai, attraverso – secondo gli inquirenti – la fittizia interposizione di prestanomi. Nel maggio scorso, le indagini sfociarono nell’arresto di all’arresto di 7 persone, fra cui l’ex ministro Claudio Scajola e la moglie di Matacena, Chiara Rizzo oltre che al sequestro di beni per circa 50 milioni di euro (LEGGI).
L’attività svolta durante l’anno appena trascorso, si colloca, secondo quanto riportato nella nota della Dia, «in un più ampio disegno strategico di contrasto al crimine organizzato che, disposto sui due fronti principali delle “investigazioni giudiziarie” e delle “indagini preventive”», dal 2010 ad oggi ha condotto complessivamente a sequestri e confische di beni per circa 2 miliardi di euro; arresto di 27 persone; denunce a piede libero nei confronti di 206 persone; 56 proposte di applicazione di misure di prevenzione (di cui 18 – si fa rilevare – avanzate dal Direttore della Dia); 21 accessi a cantieri edili.
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