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COSENZA – Una ricerca dell’Università della Calabria approda su Nature, una delle più antiche e prestigiose riviste scientifiche internazionali. Ad ottenere l’autorevole riconoscimento sono stati i ricercatori Lorena Pochini, Michele Galluccio e Cesare Indiveri, direttore del DiBest, dipartimento di Biologia, ecologia e scienze della terra.
Il lavoro svolto in collaborazione con tre noti gruppi di ricerca austriaci, svela la funzione di una proteina chiamata SLC38A9, in grado di «sentire» il contenuto di amminoacidi e di inviare questo segnale a complessi sistemi di controllo che determinano il destino di vita (proliferazione e crescita) o di morte delle cellule. Tali sistemi potrebbero essere paragonati alla torre di controllo di un grande aeroporto che, a valle di vari controlli, dalla sicurezza allo spazio aereo, gestisce il traffico.
SLC38A9 si comporta come «sensore» del traffico: se nella cellula i livelli di amminoacidi sono adeguati allo svolgimento delle funzioni fisiologiche, il sensore trasmette
l’informazione alla torre di controllo, il complesso proteico mTORC1. Sfuggire a questo meccanismo comporta l’insorgenza di gravi patologie come il diabete o il cancro ed altre.
«SLC38A9 potrebbe rappresentare un nuovo target farmacologico per la terapia umana – ha detto il professor Cesare Indiveri spiegando quale potrebbe essere il futuro della scoperta – aprendo nuove frontiere nella ricerca industriale. Questa proteina, che provvede alla trasmissione di segnali importanti, se legata ad un farmaco specifico potrà essere utilizzata per inibire le cellule malate responsabili dell’insorgenza di diverse patologie, tra cui il cancro».
La parte di ricerca svolta presso il laboratorio di Biochimica e Biotecnologie Molecolari dell’Unical è stata finanziata dal progetto PON01_00937.
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