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REGGIO CALABRIA – Tre persone sono state arrestate con l’accusa di tentata estorsione, aggravata dal metodo mafioso, ai danni di un titolare di un’agenzia di onoranze funebri. Sono stati i carabinieri della Compagnia di Reggio Calabria a eseguire l’ordinanza di applicazione di custodia cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Reggio Calabria. Secondo le indagini, il tentativo di estorsione sarebbe avvenuto  lo scorso mese di maggio 2014.  

In manette sono finiti Francesco Ollio, 43 anni, operaio reggino; Giovanni Spratico, 44 anni; Giovanni Dario Valentino, 47 anni, tutti già noti alle forze dell’ordine e accusati del reato di tentata estorsione aggravata dalla metodologia mafiosa. 

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I tre sono accusati di essersi recati, il 23 maggio 2014, in un’agenzia funebre di Reggio Calabria, per richiedere al proprietario la somma di 2.000 euro quale pagamento di un preteso credito vantato, sostenendo di dover esaudire una richiesta pervenuta da detenuti della locale casa circondariale. I tre avrebbero anche minacciato il titolare, fino a colpirlo con calci e pugni.

I carabinieri sono riusciti a ricostruire i dettagli dell’episodio, partendo dalla denuncia della vittima, ma anche grazie all’analisi delle immagine delle telecamere di sorveglianza presenti presso l’esercizio commerciale, nonché i tabulati telefonici delle utenze degli interessati. I soldi, secondo quanto riscontrato, sarebbero serviti per il figlio di uno dei tre, detenuto in carcere.

Dopo una nuova intimidazione, la vittima aveva anche provato a ritirare la denuncia, ma le indagini hanno permesso comunque di ricostruire l’accaduto.

 

 

 

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