Una croce per il testimone di giustizia di Lamezia Minacciato l'imprenditore che fece condannare il clan

LAMEZIA TERME – La minaccia per il testimone di giustizia Rocco Mangiardi è arrivata la sera della vigilia di Natale. L’imprenditore, da anni sotto scorta, ha scoperto una croce di colore rosso disegnata probabilmente con una bomboletta spray su un bidone della raccolta differenziata posto all’ingresso dell’abitazione di Mangiardi. 

E’ stato lo stesso testimone di giustizia – che ha denunciato l’episodio alla Polizia di Stato che ha eseguito i rilievi scientifici – ad accorgersi del disegno. Un episodio quindi inquietante contro l’imprenditore sotto scorta dal 2007 quando denunciò i suoi estorsori, esponenti della cosca Giampà, indicandoli in Tribunale durante la sua testimonianza.  

Quel giorno, il 9 gennaio del 2009, nell’aula del Tribunale di Lamezia dove si stava tenendo il processo scaturito dall’operazione “Progresso” per l’estorsione a Mangiardi, lo stesso imprenditore disse che «è meglio dare uno stipendio a un mio dipendente, a un padre di famiglia, piuttosto che dare soldi a questi signori che con i miei soldi magari comprano bombe e proiettili». 

Sei anni fa Rocco Mangiardi disse queste parole davanti al boss Pasquale Giampà, poi condannato per estorsione grazie alla denuncia di Mangiardi. Il suo impegno è poi continuato all’interno dell’Associazione antiracket di Lamezia divenendo vicepresidente. A luglio 2013 si dimise e lasciò l’Associazione lametina antiracket di cui era il simbolo. 

Mangiardi si è costituito parte civile in più processi contro le cosche, tra cui a marzo scorso nel processo “Perseo” contro la cosca Giampà. E nel giorno in cui venivano ammesse le parti civili in questo processo, l’imprenditore Mangiardi era presente alla veglia con i familiari delle vittime delle mafie che si svolse nella chiesa di San Gregorio VII a Roma alla presenza di Papa Francesco.

A gennaio del 2014, in un’intervista al Quotidiano, a proposito di minacce, Mangiardi rivelò che furono trovate delle auto rubate nel Crotonese in una strada vicino la su attività commerciale di autoricambi e dove passa tutte le mattine.