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CATANZARO – Anche l’Ema, l’agenzia europea per i medicinali, sta indagando sulle morti sospette legate alla somministrazione di alcuni lotti del vaccino Fluad. In Calabria il dipartimento Salute della Regione Calabria ha comunicato di aver disposto il sequestro dei lotti incriminati (142701 e 143301) che, è stato comunicato, erano in diffusione solo nelle province di Cosenza, Catanzaro e Reggio Calabria, ma non in quelle di Vibo Valentia e Crotone. Secondo il dipartimento, «a tutt’oggi non risultano segnalazioni di eventi avversi di sorta nei soggetti che hanno ricevuto la dose di vaccino appartenente ai lotti in questione prima dell’allerta e del ritiro degli stessi». Ma, mentre viene attivato il numero verde 1500 del ministero della Salute che fornirà informazioni sui vaccini antinfluenzali dopo l’allarme suscitato dalle morti potenzialmente correlate all’uso del vaccino Fluad, un allarme è scattato a Catanzaro.
IL CASO SOSPETTO A CATANZARO – È di ieri, infatti, la notizia di un uomo, che, proprio a poche ore dal vaccino “incriminato”, ha iniziato ad accusare capogiri talmente forti, da dover ricorrere alle cure dei medici dell’ospedale “Pugliese”, che lo hanno tempestivamente sottoposto a tutti gli accertamenti del caso. Da qui la decisione dei familiari di rivolgersi al Codacons, che, per mano del presidente regionale, avvocato Francesco Di Lieto, non ha esitato a depositare un esposto in Procura “per accertare tutte le responsabilità”, spedendo, contestualmente, una diffida al Ministero della Salute al fine di “bloccare immediatamente la campagna per la vaccinazione avviata in Italia”. E l’associazione dei consumatori ha anche chiesto di verificare l’avvenuta acquisizione del consenso informato, che tutti i cittadini dovrebbero prestare prima di sottoporsi a trattamenti come, appunto, la vaccinazione, e che, invece, pare non rappresenti più una “buona abitudine” tra i medici.
IL MINISTRO DENUNCIA RITARDI – Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, intanto, ha denunciato oggi «pesanti ritardi» nella segnalazione all’Aifa da parte delle Regioni dei casi sul vaccino anti influenza. Lorenzin annuncia che si sta studiando il modo di rafforzare la farmaco-vigilanza portando il tempo previsto per le segnalazioni da parte delle Regioni a entro 24-48 ore al massimo. In queste ore, le indicazioni di morti “sospette” arrivano da diverse parti d’Italia. A ben poco, dunque, servono le rassicurazioni che Federfarma si affretta a diffondere attraverso gli organi di informazione, rendendo noto che “tutte le farmacie sono state già informate del divieto disposto dall’Aifa di utilizzo di due lotti (142701 e 143301) del vaccino antinfluenzale Fluad” e che “dalle verifiche effettuate è emerso che i lotti delle confezioni indicati dall’Aifa non sono distribuiti attraverso le farmacie del territorio, bensì unicamente dalle strutture pubbliche e dagli ambulatori”.
L’AIFA: “ATTENDERE ANALISI – Nel Cosentino, un uomo ha denunciato ieri di essere in possesso di una dose appartenente a uno dei due lotti. E la paura, intanto, aumenta sempre di più tra la cittadinanza, insieme alla conta delle morti sospette (dopo Sicilia, Molise, Toscana e Puglia, è arrivato il caso di Como, in Lombardia, quello di Parma, in Emilia, e i due di Roma, nel Lazio), rispetto alle quali, peraltro, l’Aifa sottolinea come sia stata rilevata “una concomitanza temporale” tra la somministrazione del vaccino Fluad ed i decessi, anche se bisognerà attendere l’esito delle analisi sui due lotti del vaccino incriminati – attualmente in corso all’istituto superiore di sanità – per stabilire l’effettiva esistenza di una relazione causa effetto tra i decessi e i vaccini.
I risultati delle analisi si avranno entro una settimana, nell’attesa, il Codacons non ha intenzione di restare a guardare. «Di fronte a ciò che sta accadendo – avverte l’avvocato Di Lieto – e in base al principio di precauzione è stucchevole che si continui ad invitare i cittadini a vaccinarsi, anche perché, se i timori trovassero conferma, si potrebbe ipotizzare la consapevolezza di sacrificare la salute sull’altare del profitto. E tanto non può non ricordarci le brutte storie sui vaccini e sugli utili stratosferici che girano intorno al pianeta sanità…. oltre 30 miliardi di euro all’anno solo per la campagna di vaccinazione contro l’influenza. Ma questo è solo l’inizio, laddove i sospetti risultassero confermati, qualcuno dovrà rispondere dell’accaduto, sia per omesso controllo, sia per l’incitamento al consumo e – conclude – per non aver informato i cittadini sui possibili danni».
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