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VIBO VALENTIA – E’ attualmente sotto interrogatorio, da parte della Squadra mobile di Vibo Valentia e del pm Gabriella Di Lauro, Caterina Cananzi la donna arrestata per il tentativo di omicido del professor Domenico Lombardo, 47 anni di Arena ma residente a Vibo Valentia, docente di violino al Liceo musicale “Vito Capialbi”, colpito stamani, alle 11.20 circa, in un’aula del Conservatorio “Fausto Torrefranca”, da numerosi colpi di pistola. L’insegnante è stato colpito alla testa, al torace e agli arti superiori e attualmente è sottoposto a Tac all’ospedale di Vibo. Sarebbe stato ferito, secondo una prima sommaria ricostruzione fornita dagli inquirenti, da sette colpi, esplosi da una pistola calibro 7.65, legalmente detenuta, recuperata dopo che un impiegato della scuola è riuscito a disarmare la donna.

L’insegnante, divorziato, sarebbe arrivato stamani, intorno alle 8.30 al Conservatorio “Fausto Torrefranca”, chiedendo ed ottenendo un’aula nella quale poter studiare assieme alla fidanzata ventitreenne, pianista e studentessa di composizione allo stesso Conservatorio. Intorno alle 11.20, nella stessa aula – hanno spiegato gli inquirenti – si è presentata la madre della ragazza, la quale avrebbe avuto un alterco con l’insegnante alla presenza della figlia. Degenerata la discussione, la donna avrebbe tirato fuori la pistola sparando ripetutamente all’indirizzo del docente. Con il professor Lombardo a terra in una pozza di sangue e il panico che si è scatenato all’interno dell’istituto, l’attentatrice è stata bloccata e disarmata da un impiegato amministrativo del Conservatorio, Milko Lo Guarro, e dopo pochi minuti è stata arrestata dagli agenti della Squadra volante e, quindi, consegnata ai colleghi della Squadra mobile. Sul posto è subito intervenuta anche un’ambulanza del 118 che ha trasportato il ferito, in codice rosso, all’ospedale “Jazzolino”.

Secondo la prima ipotesi al vaglio degli inquirenti la presunta attentatrice avrebbe osteggiato la relazione tra la figlia ventitreenne e l’insegnate, che sarebbe iniziata nel 2013. «E’ una vicenda molto triste – ha commentato il procuratore della Repubblica Mario Spagnuolo – crediamo ci siano molti aspetti da chiarire in ordine alla relazione tra la persona ferita e la figlia della donna arrestata dalla polizia. La dinamica ci è chiara, il movente auspichiamo di chiarirlo a breve».

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