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UN DERMATOLOGO è stato condannato ieri dal tribunale collegiale di Cosenza (Di Dedda presidente, Marletta e Pingitore giudici a latere) a 5 anni e mezzo di reclusione con l’accusa di aver abusato sessualmente di una paziente, che si era rivolta a lui perchè affetta da vitiligine. Si tratta del dottore Emilio Lucente, all’epoca dei fatti in servizio presso il Mariano Santo, luogo dei presunti abusi. I giudici lo hanno ritenuto responsabile di uno dei due episodi contestati dalla pubblica accusa, entrambi risalenti al maggio del 2009. Sono stati più severi del pm Donatella Donato che aveva chiesto un condanna a 3 anni e 8 mesi di reclusione e per le due presunte violenze. Lucente (difeso dagli avvocati Franz Caruso e Francesco Tenuta, pronti a impugnare la sentenza) è stato condannato anche all’interdizione perpetua dai pubblici uffici e (su richiesta dell’avvocato Giuseppe Malvasi, che ha rappresentato la vittima) al pagamento di una provvisionale di 15mila euro.
L’imputato si è sempre dichiarato innocente e vittima di un equivoco, riconducibile alla sua professione. Fu arrestato il 20 giugno del 2009 dai carabinieri di Cosenza Principale, agli ordini del luogotenente Saponangelo. I militari andarono a prenderlo direttamente sul posto di lavoro per notificargli gli arresti domiciliari, firmati dal gip Ferrucci.
Due, dunque, gli episodi contestati. Il primo (per il quale è stato assolto) è del 19 maggio 2009. Quel giorno la giovane cosentina si recò al “Mariano Santo” con la madre per la visita dermatologica. La ricevette proprio il dottore Lucente, che la fece accomodare nel suo studio. Le fece togliere i vestiti e l’invitò a sdraiarsi sul lettino sanitario. Iniziò a tastarla. La giovane, rimasta coi soli indumenti intimi, reagì. Le sembrò che il medico voleva andare ben al di là della tastata professionale. Per questo si alzò di scatto, si rivestì e uscì dallo studio dermatologico.
Arrivata a casa, raccontò tutto al marito e ai familiari, che la tranquillizzarono, minimizzando l’episodio. La giovane prenotò dunque una nuova visita, sempre al reparto di Dermatologia del “Mariano Santo”, che venne fissata per il successivo 25 maggio. La visitò di nuovo Lucente. Entrata nella stanza la donna si tolse i vestiti e ancora una volta rimase con i soli indumenti intimi. Venne nuovamente invitata a sdraiarsi sul lettino medico. Il dermatologo controllò la pelle affetta da vitiligine. Poi (sempre secondo il racconto fatto ai carabinieri dalla stessa presunta vittima) si avvicinò col corpo alle parti intime della paziente, strofinandosi su di esse. La giovane si rialzò e, così come aveva fatto durante la prima visita, fuggì via. Ritornata a casa raccontò del nuovo presunto abuso e ai genitori e al marito. A quel punto si decise di interessare della cosa i carabinieri, ai quali la giovane disse quanto avvenuto durante quelle due visite all’interno del “Mariano Santo”. Per questa vicenda il dottore fu sospeso dal servizio. Ieri la dura condanna, relativamente al secondo presunto abuso.
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