1 minuto per la lettura
REGGIO CALABRIA – I giudici del tribunale di Reggio Calabria hanno assolto il boss della ‘ndrangheta Pasquale Libri ed hanno condannato a 15 anni di reclusione Edoardo Mangiola per il reato di tentata estorsione nei confronti dell’impresa Bettini, una delle aziende impegnate nella costruzione del nuovo palazzo di giustizia.
Il pubblico ministero, Massimo Baraldo, aveva chiesto per Libri, ritenuto il mandante della tentata estorsione, la condanna a otto anni e per Edoardo Mangiola, presunto
fiancheggiatore del boss, la pena di 14 anni. L’inchiesta, coordinata dalla Dda di Reggio Calabria, aveva permesso di ricostruire il sistema estorsivo praticato dalla cosca Libri agli imprenditori gravitanti nell’area del centro direzionale di Reggio Calabria, su cui è in costruzione anche il nuovo palazzo di giustizia.
In particolare, Mangiola aveva imposto all’impresa Bentini il servizio mensa per gli operai impegnati nel cantiere del palazzo di giustizia, i quali erano costretti a pranzare al bar “Senza tempo”, gestito dallo stesso Mangiola e sequestrato dalla magistratura nell’ambito della medesima inchiesta.
Nel corso del processo sono state acquisite le testimonianze di due collaboratori di giustizia, Tiziana Ventura, ex moglie di Edoardo Mangiola, e del suo attuale compagno, Umberto Paviglianiti, anch’egli gravitante nella cosca Libri. Pasquale Libri è stato difeso dall’avvocato Francesco Calabrese, mentre Mangiola è stato assistito dall’avvocato
Carmelo Chirico.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA