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REGGIO CALABRIA – Tre mesi di indagini, partite da una segnalazione anonima fatta nello scorso mese di luglio a Telefono azzurro, e diversi appostamenti per l’operazione denominata “Arneo” dei carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria che ha portato a sette ordinanze di custodia cautelare, di cui due in carcere e cinque agli arresti domiciliari, emesse dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Palmi su richiesta della Procura della Repubblica a carico di un gruppo familiare, formato da componenti di cinque diversi nuclei, originario della Romania.
Secondo quanto appurato gli adulti del gruppo familiare avrebbero sfruttato figli e nipoti minori portandoli a mendicare in vari centri commerciali nella piana di Gioia Tauro. I bambini sono stati lasciati vivere in condizioni precarie e di disagio sociale.
Nella segnalazione si faceva riferimento, in particolare, a bambini presumibilmente narcotizzati, riferiscono i carabinieri, che venivano tenuti in braccio da adulti che li utilizzavano per impietosire i passanti. In altri casi erano gli stessi bambini, su mandato dei genitori, a svolgere direttamente attività di accattonaggio, a piedi nudi o seduti per terra. I militari hanno anche effettuato videoriprese delle situazioni segnalate, acquisendo le immagini al fascicolo dell’inchiesta.
L’età dei bambini che chiedevano l’elemosina va da due a 12 anni. I carabinieri hanno anche interessato la Procura della Repubblica dei minorenni di Catanzaro per valutare la sussistenza delle condizioni a carico delle persone coinvolte nell’inchiesta per la decadenza della potestà genitoriale.
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