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VIBO VALENTIA – Due boss della ‘ndrangheta tornano liberi per fine pena. Si tratta dei fratelli Diego (detto “Mazzola”) e Francesco “Ciccio Tabacco” Mancuso, di 61 e 57 anni, esponenti di spicco del clan di Limbadi, in provincia di Vibo Valentia, considerato uno dei più pericolosi di tutta italia. Per loro, ormai, nessuna misura restrittiva: Diego ha scontato 15 anni per associazione mafiosa e truffa al termine dei processi “Dinasty” e “Batteria”, Ciccio è stato in carcere 11 anni per mafia e usura dopo le condanne nei processi “Dinasty” e “Senza Respiro”.

Figli entrambi di “don Mico” Mancuso, sono stati condannati in primo grado nel maggio 2013 ad ulteriori 6 anni di carcere a testa per associazione mafiosa nel processo “Genesi”, il cui appello a Catanzaro deve però ancora essere fissato, e sono attualmente imputati, per estorsione ed usura, pure nel processo “Impeto”, nato da un’operazione antimafia del 1999 ma che aspetta ancora la sentenza di primo grado.

Nel frattempo, però, per loro le porte del carcere si riaprono. Con le scarcerazioni di Diego e Francesco Mancuso salgono a 6 gli esponenti di spicco del clan tornati liberi. Nel luglio 2012, dopo 19 anni di detenzione, è stato infatti scarcerato (ed è attualmente irreperibile) il boss Luigi Mancuso, mentre liberi sono anche Cosmo Mancuso, Francesco Mancuso, detto “Bandera”, Domenico e Salvatore Mancuso.

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