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LAMEZIA TERME – Prima l’avviso conclusioni indagini, ora la Procura della Repubblica di Lamezia ha chiesto il rinvio a giudizio e il gip Carlo Fontanazza ha fissato l’udienza preliminare per il prossimo 15 dicembre contro l’ex consigliere comunale e capogruppo Udc (poi passato all’Ncd) Raffaele Mazzei, 45 anni, finito agli arresti domiciliari il 6 maggio scorso (poi tornato in libertà e dimessosi da consigliere comunale).
Gli viene contestato di aver prosciugato le casse della cooperativa edilizia romana “Capannelle 2000” in qualità di commissario liquidatore anche quando il suo mandato era scaduto nel 2008. Secondo le accuse, mediante cene, pranzi, soggiorni in hotel, incarichi legali e di consulenza fiscale, fatture per operazioni inesistenti attraverso società a lui riconducibili e con un’altra società romana, nonchè per l’assunzione di sette collaboratori nel momento in cui la cooperativa avrebbe cessato la sua attività, avrebbe svuotato le casse della cooperativa con un ammanco di 2.485.945 euro. Mazzei era stato interdetto anche dallo svolgimento della professione di dottore commercialista su decisione del il tribunale del Riesame di Catanzaro quando, il 26 maggio scorso, gli aveva revocato gli arresti domiciliari.
Le accuse a suo carico gli sono state contestate dal sostituto procuratore Domenico Galletta sulla base delle indagini del Gruppo della Guardia di finanza di Lamezia diretta dal tenente colonnello Fabio Bianco che illustrò i particolari dell’arresto di Mazzei, accusato di peculato e reati tributari in qualità di commissario liquidatore del cooperativa edilizia romana “Capanelle 2000”. Mazzei si sarebbe appropriato di somme per rimborsi spese dai conti correnti e dalle carte di credito di “Capannelle 2000” anche quando il suo incarico di liquidatore (affidatogli nel 2005 dal ministero dello Sviluppo Economico) era cessato nel 2008 ma, di fatto, andato avanti fino al 2012.
Tutto ciò sarebbe emerso dagli accertamenti del Gruppo della Guardia di finanza di Lamezia iniziati dalla denuncia del successore di Mazzei a commissario liquidatore sulla base del contestato ammanco nelle casse di “Capannelle 2000”.
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