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CATANZARO – Gare bloccate e contratti mai rinnovati con le aziende private che gestiscono lo smaltimento della spazzatura. E’ un sistema al collasso, quello dei rifiuti. Come era prevedibile. Ed è il segno di una Regione che è ormai al tracollo. L’emergenza è dietro l’angolo, anzi è un film gi à visto, perchè si va avanti a tentoni, cercando soluzioni tampone (la contabilità temporanea, per esempio). 

Stavolta l’inghippo è burocratico, perchè senza impianti capaci di smaltire tutta la spazzatura prodotta dalla Calabria, con le discariche oramai in disuso e superate dalla legge, si era deciso di ricorrere alle società private perché hanno macchine tritarifiuti. Solo che i contratti nuovi, che sono in scadenza, non sono stati firmati. Si va avanti sulla parola. Perchè non esiste più la contabilità speciale e per firmare un patto economico, secondo le procedure ordinarie, bisogna avere la copertura finanziaria, che al momento non c’è. 

Il bilancio regionale è a secco, nonostante i crediti milionari che la Regione ha maturato con i Comuni. Il dipartimento Ambiente a Catanzaro cerca soluzioni. Punta sugli anticipi. Promette. Tutto per evitare che tonnellate di spazzatura invadano le strade. Il gioco è chiaro: quando le ditte non ce la fanno più e si ritrovano con le casse in rosso si fermano e le città si riempiono di spazzatura, comincia la vertenza, va avanti per un po’ il tira e molla. 

Il punto è che se questo è più o meno possibile con le aziende calabresi, diventa più difficile quando si tratta di dare risposte e soldi per esempio alla società privata pugliese, che tratta gli scarti che in Calabria non trovano posto. Il contratto da rinnovare al momento è stato rimandato. Poi si vedrà. Al dipartimento Ambiente spiegano che si fa quel che si può. Sono oberati di carte. Ma in realtà una soluzione definitiva non c’è e il piano rifiuti è rimasto sulla carta. A questo si aggiunge che la Regione non ha liquidità perchè non può attingere ai soldi delle tasse che i Comuni stanno versando per il debito del 2012 (grazie alla legge 35 il governo ha consentito un prestito trentennale), mentre la Regione può usare i soldi della tariffa del 2013 solo che quella ancora non è stata versata. Questo significa che tutti i contratti, sia con le aziende private che versano i rifiuti nei loro impianti, sia con quelle fuori dalla Calabria che ad oggi hanno consentito di non vedere la Punta dello Stivale inondato da tonnellate di spazzatura, restano bloccati.

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