LAMEZIA TERME – «Ora che disponiamo del parere tecnico, aggiudicheremo la gara per l’acquisto del congelatore. In questo modo l’attività del Centro Trasfusionale di Lamezia Terme potrà continuare regolarmente, senza alcuna interruzione e senza alcun trasferimento di macchinari né personale». Lo precisa il direttore sanitario dell’Asp di Catanzaro, Mario Catalano, in merito alla disposizione del Dipartimento Tutela della Salute e Politiche sanitarie della Regione Calabria che ha comunicato che il plasma raccolto nei centri che non hanno completato le procedure di convalida del congelamento, a decorrere dal primo agosto 2014 non potrà essere utilizzato a scopo farmaceutico (LEGGI). I centri che non hanno completato le procedure sono quelli di Lamezia (per il quale si era registrata l’immediata presa di posizione del sindaco Gianni Speranza (LEGGI)), Polistena, Locri e Cosenza.
«Nella prossima settimana – spiega Catalano – aggiudicheremo la gara d’appalto per l’acquisto del congelatore rapido con contro indicatore della temperatura previsto da un decreto ministeriale e indispensabile per il trattamento del plasma destinato alla produzione di medicinali plasma derivati, così come previsto dalla Farmacopea Europea». L’Asp di Catanzaro – rimarca Catalano – «si è messa in moto già da tempo per garantire la presenza del macchinario necessario per il mantenimento di tutti i servizi trasfusionali presenti a Lamezia Terme. Nel mese di aprile abbiamo indetto il bando di gara per l’acquisto del congelatore; abbiamo ricevuto delle offerte da alcune ditte, che sono state mandate per un parere tecnico al Responsabile del Centro Trasfusionale di Lamezia Terme. Il parere, che è vincolante per l’aggiudicazione della gara, è stato inviato il 30 luglio, mentre il 31 luglio era il giorno ultimo per dotare il centro di Lamezia Terme del macchinario per trattare il plasma a uso farmaceutico. La direzione generale dell’Asp – ha sottolineato – si è attivata ed ha indetto la gara nei tempi utili, così come si evince dagli atti deliberativi. L’acquisto della macchina ha avuto dei tempi tecnici che hanno portato ad un ritardo sui tempi previsti dal decreto ministeriale, ma tutto sarà risolto nella prossima settimana. L’adeguamento delle strutture relative ai servizi trasfusionali risale al 2005, anno in cui la Calabria si sarebbe dovuta adeguare alle nuove normative, ma che non ha fatto. Dopo l’evento che è accaduto a Cosenza nei mesi scorsi, con la morte di un paziente per una trasfusione non corretta, è stata avviata un’indagine da parte del Ministero della Salute che ha obbligato la Calabria a dotarsi delle necessarie strumentazioni. La relazione della commissione ministeriale risale al mese di marzo e l’Asp si è subito attivata ad adeguarsi alle nuove normative».