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CATANZARO – Beni per un valore di circa 472mila euro sono stati confiscati dal Gico del Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di finanza di Catanzaro ad un esponente di spicco della cosca Sia-Procopio-Tripodi, Michele Lentini, 43 anni, di San Sostene.
Il provvedimento è stato richiesto dal procuratore capo Vincenzo Antonio Lombardo ed emesso dalla seconda sezione penale del tribunale di Catanzaro. La cosca è legata al clan Novella di Guardavalle, ai Vallelunga di Serra San Bruno e ai Costa di Siderno.
Il clan colpito dal provvedimento ha creato nel Basso Jonio Soveratese, evidenzia la Guardia di finanza, un vero e proprio centro di potere, controllando diversi settori economici. Dal vecchio business dei boschi, al nuovo e più redditizio mercato del turismo, passando attraverso lo spaccio di stupefacenti. I beni confiscati sono una casa, un deposito, un appezzamento di terreno, un’autovettura di lusso, quote societarie e diverse disponibilità bancarie e finanziarie.
Lentini è stato raggiunto, a dicembre 2011, da un provvedimento restrittivo nell’ambito dell’operazione “Showdown” che ha consentito di ricostruire le attività e i ruoli della cosca Sia-Procopio-Tripodi, compreso i diversi omicidi maturati nell’ambito della “Faida dei Boschi” (LEGGI L’OPERAZIONE). Gli stessi beni erano stati colpiti da un provvedimento di sequestro a marzo del 2013 (LEGGI).
L’uomo coinvolto nel provvedimento di confisca è accusato di avere sequestrato e ucciso Giuseppe Todaro, occultandone il cadavere con un escavatore insieme ad altri due complici. Le indagini della Guardia di finanza hanno evidenziato una netta sproporzione tra i redditi dichiarati e le attività svolte.
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