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VIBO VALENTIA – E’ stata annullata la processione della Madonna del Carmine, in programma per questa sera a Vibo Valentia. La decisione è stata assunta dalla parrocchia, di concerto con la Diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, in seguito alle determinazioni assunte dal Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza. Un nuovo caso spinoso che arriva alla vigilia della riunione della Conferenza episcopale calabra convocata dal presidente, l’arcivescovo di Cosenza Salvatore Nunnari, proprio per discutere le linee pastorali contro la ‘ndrangheta dopo la scomunica del Papa ai mafiosi e la sequenza di presunti “inchini” avvenuti a Oppido Mamertina (LEGGI) e San Procopio (LEGGI)
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La processione era in programma per le 19.30 di questa sera, dopo la messa delle 18.30. La parrocchia e la confraternita hanno consegnato, così come ormai da tempo avviene nel vibonese, i nominativi dei portatori della statua della Madonna del Carmelo alle forze dell’ordine per il rituale screening.
Il Comitato per l’ordine e la sicurezza, ricevuta l’informativa di polizia e carabinieri, riscontrando la presenza di soggetti ritenuti direttamente o indirettamente legati ad ambienti criminali, ha quindi disposto misure straordinarie affinché si effettuasse la processione, alla stregua di quelle assunte a Pasqua nei comuni di Stefanaconi e Sant’Onofrio, dove le processioni sono state di fatto commissariate.
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Misure evidentemente non accettate dalla Chiesa che avrebbe annullato la processione della Madonna del Carmine, storicamente tra le più sentite nella comunità religiosa di Vibo Valentia. La posizione della Chiesa è stata evidenziata dal parroco della Madonna della Grazie di Vibo Valentia, don Bruno Cannatelli, al
termine della messa dopo lo stop alla processione: «Noi non siamo investigatori, abbiamo fornito i nomi dei portatori della statua in modo che venissero fatti tutti i controlli possibili, ma questo non tocca a noi farlo».
«Ci sono persone buone e persone cattive – ha aggiunto – ma non possiamo noi fare verifiche e controlli. Proprio per questo motivo abbiamo fornito tutti i nomi alle forze dell’ordine che sono preposti a fare i controlli».
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