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REGGIO CALABRIA – Nuova operazione, denominata “Sant’Anna” congiunta contro i clan della Piana di Gioia Tauro e di Rosarno. I carabinieri del Ros e del comando provinciale di Reggio Calabria, insieme ai finanzieri del Comando provinciale reggino, hanno, infatti, eseguito un fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura distrettuale antimafia nei confronti di otto persone, sette dai carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Reggio Calabria e uno dal Goa dalla Guardia di finanza. Gli indagati sono ritenuti responsabili a vario titolo dei reati di associazione di tipo mafioso e porto e detenzione illegale di armi e munizioni, tutti aggravati dalle finalità mafiose.
Le indagini sono partite all’indomani della scarcerazione del boss Umberto Bellocco di 77 anni, dopo 21 anni di reclusione, e hanno portato alla luce gli interessi delle cosche Pesce e Bellocco di Rosarno nel campo del traffico di armi e stupefacenti. In particolare, lo stesso procuratore Cafiero De Raho ha rimarcato come sia «fuor di dubbio che Bellocco stesse riunendo attorno a se un gruppo di fedelissimi, tra i quali la sua compagna, per ridiscutere gli equilibri malavitosi, e non solo a Rosarno, ma anche nel resto della Piana di Gioia Tauro».
Inoltre, il nipote di Umberto Bellocco, Umberto Emanuele Oliveri, era stato designato dallo zio come reggente degli interessi della potente cosca di ‘ndrangheta nei traffici illeciti all’interno del porto di Gioia Tauro, il filone che lo riguarda è collegato al traffico di sostanze stupefacenti.
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