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CATANZARO – Ben sei depuratori sono stati sequestrati dalla Guardia costiera di Vibo Valentia in varie zone del litorale tirrenico catanzarese ma anche nei comuni dell’entroterra prossimi ai bacini dei fiumi Amato e Savuto. In seguito ai controlli dei militari sono emerse «delle palesi criticità di gestione di sei impianti di depurazione» che hanno portato al sequestro preventivo d’urgenza a firma del Pubblico Ministero della procura di Lamezia Terme Santo Melidona. Il sequestro, però, sarà efficace tra trenta giorni «così da consentire alle autorità responsabili di provvedere alle opere di immediata urgenza per rimuovere gli inconvenienti rilevati dalla polizia giudiziaria». Nello specifico la Capitaneria ha individuato «nell’impianto di depurazione consortile sito in località Marina di Nocera Terinese, un deposito incontrollato di fanghi non smaltiti secondo la tempistica prevista per legge. L’impianto di depurazione sito in località Guarna del Comune di San Pietro a Maida, ove è stato accertato che i fanghi di depurazione non sono stati regolarmente smaltiti e si trovano depositati nei letti di essiccazione causando un non opportuno ciclo depurativo dei reflui fognari, con conseguente trascinamento allo scarico finale, confluente nel Fiume Amato» e i «quattro impianti di depurazione del Comune di Serrastretta siti nelle località Timpa Cancello, Trempa Migliuso, Fossa d’Angoli, Costa Capoluogo, ove è stato accertato che i fanghi di depurazione non sono stati regolarmente smaltiti e si trovano depositati nei letti di essiccazione causando un non opportuno ciclo depurativo dei reflui fognari, con conseguente trascinamento allo scarico finale, confluente nel Fiume Amato. In particolare tre dei quattro impianti ispezionati, sono risultati inattivi al momento del controllo». 

Gli ufficiali della Capitaneria da febbraio a giugno hanno controllato più di 85 impianti di depurazione comunali e privati, presenti sia sulla fascia costiera che nell’entroterra dei comuni ricadenti nel Compartimento Marittimo, che abbraccia 36 comuni costieri e 4 provincie (Potenza-Cosenza-Catanzaro-Vibo) del versante tirrenico calabro lucano. L’operazione complessa denominata “Marechiaro 4“, ha visto operare più di 50 militari destinati nei vari Comandi del Compartimento Marittimo, i quali hanno esperito ben 116 missioni percorrendo più di 5.823 Km di vigilanza, ispezionando 66 Comuni, 309 stazioni di sollevamento, dalle cui verifiche sono scaturiti 36 verbali amministrativi per un ammontare di oltre 217.000 euro e 30 notizie di reato indirizzate alle Procure competenti per territorio (Lagonegro-Paola-Lamezia-Vibo).
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