X
<
>

Share
4 minuti per la lettura

SOVERIA MANNELLI (CZ) – I Carabinieri della Compagnia di Soveria Mannelli hanno eseguito quattro misure cautelari degli arresti domiciliari con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso e continuato. Una delle persone era già detenuta ai domiciliari per un altro procedimento. Contestualmente sono stati notificati altri dieci avvisi di garanzia ed eseguite dieci perquisizioni domiciliari a carico di soggetti indagati nella stessa indagine.

L’inchiesta ha avuto inizio negli ultimi mesi del 2012 fino alla metà del 2013 e ha riguardato l’accertamento della responsabilità penale degli autori di diversi episodi di spaccio di sostanza stupefacente, anche di tipo pesante (eroina), tra i comuni di Decollatura, Soveria Mannelli e Lamezia Terme.

L’operazione è stata denominata in codice “Reventino storm”. I destinatari delle misure cautelari sono: Marcello Perri , di 49 anni, residente a Decollatura (Cz); Salvatore Domenico Mingoia, pure di 49 anni, residente a Decollatura Danilo Torcasio, di 29, residente a Lamezia Terme (Cz); Antonio Godino, di 26, residente a Decollatura. 

GUARDA LE FOTO DELLE PERSONE ARRESTATE

Per lo stesso reato sono indagate altre 10 persone nei cui confronti sono state eseguite perquisizioni domiciliari dai militari del comando provinciale di Catanzaro. L’operazione “Reventino Storm” prende il nome dall’omonima area teatro di diversi episodi di spaccio di sostanze stupefacenti. Alcuni degli indagati, secondo gli inquirenti, erano diventati un punto di riferimento nel Reventino per l’acquisto di dosi giornaliere di sostanza stupefacente. 

L’attività investigativa, secondo quanto reso noto, ha avuto inizio nel mese di settembre 2012, quando il Nucleo operativo della Compagnia di Soveria Mannelli e la Stazione di Decollatura avevano eseguito una serie di intercettazioni telefoniche in relazione all’attentato dinamitardo consumato nella notte dell’11 settembre 2012 all’abitazione di Domenico Mezzatesta, attualmente latitante per il reato di duplice omicidio di cui si sarebbe reso responsabile, in concorso con il figlio Giovanni, ai danni di due persone. 

Nel mese di dicembre del 2012, militari della Compagnia di Soveria Mannelli e della Stazione di Decollatura erano riusciti, a fermare, presso lo svincolo dell’autostrada A3 Firmo-Sibari, Salvatore Domenico Mingoia che aveva programmato, nei giorni precedenti, una serie di incontri con alcuni degli indagati per poter pianificare dettagliatamente un viaggio nella città di Napoli dove avrebbe dovuto rifornirsi di stupefacente da rivendere poi in un secondo momento. Mingoia, fermato di ritorno dal capoluogo partenopeo, era stato trovato in possesso di 7 grammi 7 di eroina e arrestato in flagranza di reato. Oltre a Mingoia, particolarmente attivo nello smercio di droga nel comprensorio montano del Reventino, anche Marcello Perri sarebbe risultato dedito alla vendita di stupefacente, con episodi accertati di cessione o sia di eroina che di metadone.  

Nel corso delle indagini sarebbe emerso che Perri veniva contattato per telefono dai clienti utilizzando un linguaggio ambiguo facendo intendere di avere necessità dello stupefacente che pagavano tramite icarica della tessera bancomat ricaricabile o in contanti, ritirando la droga in luoghi particolari o in pacchetti di sigarette te sistemati in vari punti dei centri abitati di Soveria Mannelli e Decollatura. Nel corso dell’indagine sarebbero emersi anche contatti tra soggetti residenti nell’area del Reventino e persone residenti invece nel vicino centro lametino dedite allo spaccio di droga, come Danilo Torcasio, già agli arresti domiciliari per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, il quale riforniva costantemente i suoi clienti di eroina.

Un suo acquirente residente a Soveria Mannelli, di ritorno da Lamezia Terme dopo averlo incontrato, era stato fermato in auto dai militari della Compagnia di Soveria Mannelli e trovato in possesso di una capsula contenente una dose di sostanza stupefacente di tipo eroina. Uno degli arrestati, Antonio Godino, sarebbe responsabile anche di detenzione e porto abusivo di una pistola e relativo munizionamento e avrebbe organizzato anche un’esercitazione in un luogo pubblico con terze persone per testare l’arma acquistata clandestinamente. Nel corso dell’esecuzione delle ordinanze, i Carabinieri hnno trovato in casa di Godino una pistola marca smith&amp;wesson presso il domicilio del predetto. 

In tutti i casi di spaccio documentati dai Carabinieri, è stato abbastanza eloquente, nelle varie conversazioni registrate tra i fornitori di sostanza stupefacente e i loro acquirenti, il frasario ambiguo costantemente adoperato per la loro attività illegale di cessione di droga, con riferimenti al “latte” per indicare il metadone in vendita, alla “pizza” per indicare la pronta disponibilità di eroina, ai “casciotti” da acquistare in riferimento alla singola dose di stupefacente o ancora alle “uova” per indicare sempre lo stupefacente.

 

 

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE