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LOCRI – Condannato all’ergastolo Alessandro Marcianò, è lui il mandante dell’omicidio di Francesco Fortugno, il vice presidente del Consiglio Regionale brutalmente assassinato a Locri il 16 ottobre del 2005. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione che martedì, intorno alle 19.30 ha emesso nei confronti dell’ex caposala dell’ospedale di Locri la sentenza definitiva.
Con la condanna di Alessandro Marcianò cala, salvo clamorose sorprese, il sipario su una delle pagine più oscure della Calabria e forse di tutta l’Italia. Infatti poco più di una anno fa la Cassazione aveva confermato gli ergastoli anche nei confronti di Giuseppe Marcianò (figlio di Alessandro), considerato organizzatore e mandante del delitto, Salvatore Ritorto, considerato il killer ed esecutore materiale dell’omicidio, e Domenico Audino.
IL RINVIO IN APPELLO DALLA CASSAZIONE
Quattro condanne di carcere a vita per l’assassinio del politico calabrese. Nell’ottobre del 2012 la Corte di Cassazione, nel confermare le pene nei confronti di Giuseppe Marcianò, Salvatore Ritorto e Domenico Audino, aveva annullato con rinvio la condanna di Alessandro Marcianò spiegando che le motivazioni della sentenza di appello non avevano convinto in pieno e non potevano essere tenute a sostegno di una condanna all’ergastolo. Successivamente si è svolto il nuovo processo d’appello a Reggio Calabria dove sostanzialmente si è ripetuto una sorta di processo bis sull’omicidio a carico del solo Alessandro Marcianò, processo d’appello che si è concluso con una conferma della condanna all’ergastolo per l’ex caposala di Locri (LA SECONDA CONDANNA IN APPELLO).
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