L’arresto in Spagna del latitante Giuseppe Romeo, di San Luca, che trafficava in sinergia con crotonesi residenti in Emilia
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Secondo il rapporto della Dia la mappa globale che mostra le infiltrazioni dei clan di ‘ndrangheta; cosentini e crotonesi in Germania infiltrati nell’economia, i sanlucoti controllano i porti spagnoli e l’ingresso della droga, la cosca Grande Aracri di Cutro è la mafia principale in Romania
CATANZARO – La ‘ndrangheta del Crotonese e del Cosentino infiltrata nel florido tessuto economico tedesco, la cosca Grande Aracri di Cutro che ricicla in Svizzera e Romania, i sanlucoti che sfruttano i porti spagnoli per far entrare in Europa la droga proveniente dal Sudamerica. Sono soltanto alcune delle proiezioni estere della mafia calabrese, l’unica organizzazione criminale ad essere presente in tutti i continenti. Se ne parla nella Relazione della Dia sull’attività svolta contro il crimine organizzato nella prima parte del 2023.
SPAGNA
Partiamo dalla Spagna, dove vengono sequestrati fiumi di cocaina provenienti da Colombia, Brasile, Perù e Bolivia. I porti spagnoli (in particolare Valencia, Barcellona e Algeciras)sono i principali punti di ingresso della cocaina destinata ai mercati europei. Oltre al trasporto di ingenti carichi mediante container, la cocaina giunge in Spagna anche in quantità più modeste a bordo di velieri e imbarcazioni da diporto. Da recenti attività investigative, emerge che gruppi criminali albanesi hanno instaurato forti legami con sodalizi spagnoli della costa meridionale, a conferma che il narcotraffico di cocaina, attualmente, è gestito da organizzazioni criminali dell’est Europa, che possono contare su propri broker in Sudamerica ed in contatto diretto con i cartelli colombiani.
Secondo la mappa, la ‘ndrangheta con i suoi infiltrati calabresi mantiene un ruolo predominante nel territorio spagnolo
La criminalità organizzata calabrese, però, «continua a mantenere un ruolo determinante nel territorio spagnolo, ove è dedita anche ad attività di riciclaggio di capitali illeciti». Nel maggio scorso, si è conclusa l’operazione “Aspromonte Emiliano” coordinata dalla Dda di Bologna che ha disarticolato un gruppo criminale transnazionale con a capo Giuseppe Romeo, esponente di vertice del clan Romeo-Staccu di San Luca, arrestato in Spagna nel marzo 2021dopo un periodo di latitanza durante il quale aveva movimentato consistenti carichi di droga relazionandosi con i narcotrafficanti sudamericani tra cui il Primeiro Comando da Capital brasiliano e organizzazioni colombiane, peruviane, messicane e boliviane. Grazie all’inchiesta è venuto fuori un sofisticato meccanismo di consegna di rilevanti somme di denaro costituenti il saldo o l’anticipo di partite di droga con il coinvolgimento di calabresi – per lo più originari del Crotonese – residenti in provincia di Reggio Emilia.
In aprile, invece, l’operazione“Sporca Alleanza” della Dda di Catanzaro avrebbe svelato che il clan degli zingari Bevilacqua-Passalacqua, stanziato nel capoluogo calabrese e considerato il terminale operativo delle cosche di ‘ndrangheta crotonesi, avrebbe trattato forniture di cocaina ed eroina direttamente con i narcotrafficanti internazionali che acquistavano a loro volta dalla Spagna e dall’Olanda. Sempre a maggio, la Dda di Genova ha messo a segno l’operazione“Sunset” contro una cellula della ‘ndrangheta reggina in Liguria, che, in contatto con una compagine sudamericana rappresentata da cittadini di origine balcanica, avrebbe importato di cospicui quantitativi di cocaina dalla Spagna.
A giugno, la Dda di Milano, con l’operazione “Crypto”, ha individuato un gruppo di narcotrafficanti che, con la complicità di una cellula della famiglia di ‘ndrangheta dei Bellocco di Rosarno da tempo operante anche in Lombardia, si sarebbe approvvigionata di consistenti partite di hashish e cocaina dalla Spagna e dal Sud America, destinate alla piazza di Milano dopo essere passate per il porto di Gioia Tauro.
FRANCIA
La presenza della ‘ndrangheta è consolidata anche in Francia, spesso scelta dai latitanti per nascondersi. A Sant’Etienne, a febbraio, arrestato un affiliato alla ‘ndrina Perna-Pranno egemone a Cosenza e provincia, Edgardo Greco, ricercato dal 2006 dovendo scontare un ergastolo per delitti commessi nel corso della guerra di mafia degli anni Novanta.
REGNO UNITO
Il Regno Unito ha attirato la criminalità organizzata di tipo mafioso grazie alla possibilità di riciclare il denaro attraverso società finanziarie e attività imprenditoriali e alla flessibilità del mercato anglosassone che si estende dalla City di Londra ai paradisi bancari delle isole Cayman. A gennaio 2023, la Dda di Catanzaro ha concluso un’operazione contro la cosca Bonavota di Sant’Onofrio, che trae origine dalla complessa inchiesta “Rinascita Scott”, che avrebbe svelato come la famiglia Mancuso di Limbadi, avvalendosi di sofisticati meccanismi suggeriti da professionisti collusi, avrebbe svolto operazioni di riciclaggio nel Regno Unito, tramite la creazione di reti societarie intestate a prestanome.
BELGIO
La ricerca, da parte dei narcotrafficanti, di nuove rotte e nuovi porti di approdo da sperimentare, al fine di eludere i controlli delle forze di polizia, ha fatto del Belgio un punto di snodo per numerose attività illecite transnazionali, prevalentemente ruotanti attorno allo scalo di Anversa. Le operazioni antidroga incentrate sul porto di Gioia Tauro hanno spinto la ‘ndrangheta a delocalizzare lo sbarco dei carichi di narcotici in porti del nord Europa. Nel settore del traffico di stupefacenti, la criminalità organizzata calabrese mantiene un ruolo determinante come testimonia la mega operazione antidroga “Eureka” che la Dda di Reggio Calabria ha concluso il 3 maggio 2023 con l’esecuzione di numerosi provvedimenti restrittivi nei confronti di esponenti delle cosche Pelle, Strangio, Nirta, Giampaolo, Mammoliti e Giorgi.
L’indagine condotta da due Squadre investigative comuni, coordinate da Eurojust, avrebbe accertato come le consorterie si rifornissero direttamente da organizzazioni colombiane, ecuadoregne, panamensi e brasiliane, risultando in grado di gestire un canale di importazione dal Sud America all’Australia. Registrati contatti anche con esponenti del “Clan del golfo”, organizzazione paramilitare colombiana impegnata nel narcotraffico internazionale. L’importazione via mare avveniva tramite i porti di Gioia Tauro, Anversa e Rotterdam. Tra maggio 2020 e gennaio 2022, sarebbero stati movimentati oltre 6mila chili di cocaina, la metà dei quali oggetto di sequestro. La compravendita affidata a stranieri avveniva tramite pick-up money, che spostavano il denaro contante sul territorio europeo.
PAESI BASSI
Il porto di Rotterdam e l’aeroporto mercantile di Schiphol rientrano ormai a pieno titolo nelle rotte del narcotraffico. Ciò emerge dalle operazioni “Eureka” e “Aspromonte Emiliano” ma anche da quella denominata “Sporca Alleanza” poiché gli affiliati trattavano con narcotrafficanti internazionali che acquistavano a loro volta dalla Spagna e dall’Olanda.
SVIZZERA
La Svizzera, grazie alla sua florida economia ed in virtù delle opportunità offerte dal sistema bancario, ha rappresentato, per le organizzazioni criminali mafiose, una delle destinazioni preferite per trasferire i propri capitali. A marzo, ad esempio, eseguito un decreto di confisca definitiva emesso dalla Corte di Appello di Bologna a carico di un imprenditore edile, contiguo alla cosca Grande Aracri di Cutro, per conto della quale riciclava denaro in Svizzera.
GERMANIA
La ‘ndrangheta si è infiltrata da tempo nelle regioni più ricche, come il Baden-Württemberg, la Renania Settentrionale-Westfalia, la Baviera e l’Assia. Oltre alle tradizionali attività illegali, come il traffico di stupefacenti, le ‘ndrine stanno occupando l’economia legale attraverso l’acquisizione di esercizi commerciali di ristorazione e pizzerie, quale “copertura” per affari illeciti di varia natura. Sul finire di giugno, nell’ambito dell’operazione “Glicine-Akeronte” della Dda di Catanzaro, individuata un’articolazione della cosca Megna di Papanice, quartiere di Crotone.
A maggio è scattato un sequestro di beni, emesso dal Tribunale di Reggio Calabria, nei confronti di tre imprenditori, le cui figure erano emerse nell’ambito dell’operazione “Andrea Doria”, in relazione a una frode nel settore del commercio di prodotti petroliferi, imperniata su fittizie triangolazioni societarie, per un valore complessivo di oltre 80 milioni di euro. A giugno, nell’ambito dell’operazione “Gentleman 2” della Dda di Catanzaro, è emerso che le ‘ndrine Forastefano-Abbruzzese, operanti nell’Alto Jonio Cosentino, sarebbero attive anche in Germania nel narcotraffico internazionale e uno degli affiliati, titolare di una pizzeria a Francoforte, garantiva l’appoggio logistico per i summit.
AUSTRIA
Nel maggio 2023 sono stati sequestrati i beni di due imprenditori reggini, operanti prevalentemente nel settore dei giochi e delle scommesse e già balzati all’attenzione delle cronache nell’ambito dell’operazione “Galassia”. In questo caso, stroncato un giro di raccolta di scommesse on line, con base decisionale a Reggio Calabria e ramificazioni anche all’estero tramite società con sedi a Malta, in Romania, in Austria e in Spagna.
ROMANIA
La Romania verrebbe sfruttata da una ‘ndrangheta dedita prevalentemente a reati di natura finanziaria. In particolare, la cosca Grande Aracri di Cutro sembrerebbe il gruppo mafioso calabrese maggiormente inserito nel tessuto economico. Non a caso a gennaio la Corte di Appello di Bologna ha notificato a una famiglia di origine cutrese, organica alla cosca, il sequestro di conti bancari in Romania e Lituania. A giugno, a un altro imprenditore, contiguo alla cosca Labate di Reggio Calabria, confiscati i beni a lui riconducibili poiché, secondo le risultanze dell’operazione “Petrolmafie Spa”, avrebbe reinvestito somme anche su conti correnti di società di comodo rumene, bulgare, croate e ungheresi.
A marzo, scattata l’Amministrazione giudiziaria nei confronti di un noto marchio della grande distribuzione alimentare, presente in Calabria. Questo dopo che, nell’ambito dell’operazione “Planning”, erano stati accertati legami tra imprenditori e cosche di Reggio Calabria in attività di riciclaggio in Romania e in Slovenia.
MALTA
In un paradiso fiscale che agevola le attività di riciclaggio uno degli ambiti criminali più rilevanti è quello delle scommesse on line, settore dove è «prevalente» la presenza di sodalizi di ‘ndrangheta. A maggio, il Tribunale di Reggio Calabria ha sequestrato beni a due imprenditori operanti appunto nel settore dei giochi e delle scommesse. L’associazione criminale sgominata con l’operazione “Galassia” avrebbe avuto collegamenti con la ‘ndrangheta, garantendo una parte dei proventi in cambio di “protezione”.
CANADA
In Canada hanno interessi numerose organizzazioni criminali transnazionali dedite al traffico di stupefacenti. Il commercio di cocaina è diretto dai cartelli messicani, colombiani e da sodalizi di matrice italiana. Cosa nostra canadese risulterebbe attiva nella zona di Montreal (Quebec) dove si avvarrebbe della collaborazione degli Hells Angels (bande dei motociclisti) per la gestione del traffico degli stupefacenti e del gioco d’azzardo. In tale contesto l’attentato, consumato nel marzo 2023, ai danni di un esponente di vertice del clan Rizzuto «potrebbe essere sintomatico di una faida tesa al controllo degli interessi economici della regione», osservano gli analisti della Dia.
Le principali famiglie calabresi sarebbero in grado di gestire ingenti traffici di cocaina, anche in virtù delle ramificazioni in Europa, in Sud America e negli Usa. Il territorio canadese è utilizzato dalle consorterie calabresi anche per favorire la latitanza di alcuni suoi affiliati come testimonia l’arresto, a marzo, di un irreperibile dal dicembre 2019, quando sfuggì all’operazione “Rinascita-Scott”.
STATI UNITI
Il 2 febbraio sequestrata in Florida una società riconducibile a due fratelli ritenuti “imprenditori di riferimento” della cosca Libri di Reggio Calabria, impegnata in varie attività economiche.
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Da verificare presenza in Venezuela: probabile .